Malala Yousafzai ha soli undici anni quando comincia a scrivere della vita sotto i talebani su un blog in urdu della Bbc.Nel 2011come riconoscimento per il suo coraggio e il suo impegno in favore dei diritti delle donne riceve il Pakistan’s National Youth Peace Prize. Dopo ripetute minacce il 9 ottobre 2012, finita la scuola, mentre è sul vecchio bus che la riporta a casa, un uomo le spara colpendola in pieno volto: Malala ha appena 15 anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo il suo desiderio di leggere e studiare. Malala quel giorno non muore: a due anni dall’attentato è oggi il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la Pace. In ‘Io sono Malala’, in libreria contemporaneamente in 30 Paesi, racconta con passione il suo viaggio straordinario dalla remota valle dello Swat in cui è nata fino all’assemblea generale delle Nazioni Unite dove, nel giorno del suo 16/o compleanno, ha pronunciato queste parole potentissime: ‹Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo›. ‘Io sono Malala’ è la storia vera della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto allo studio di tutti i bambini, il racconto avvincente di una voce capace di cambiare il mondo.