Luigi Abramo, ‘Manuale del perfetto beatlesiano’ Arcana, 128 pagine, € 14
La presunta morte di Paul McCartney, la storia dello sfigato funzionario della Decca che rifiutò la band di Liverpool e quella dello sfortunato Pete Best, il primo batterista del gruppo che fu sostituito d’autorità quando i Fab Four avevano già il contratto Parlophone in tasca, miracolando così Ringo Starr. Ne ‘Il manuale del perfetto Beatlesiano - Per sostenere con successo qualsiasi conversazione sui Fab Four’, edito da Arcana, Luigi Abramo, musicista e fan dei Beatles, ma anche raffinato autore di testi di cabaret, mette in fila tutti i tormentoni beatlesiani e ce li racconta con il distacco dello storico della musica e con l’ironia della scrittura umoristica. Un libro ricco di notizie curiose, di aneddotica, che argomenta con leggerezza la lunga lista di pro e contro intorno alla mitica band britannica, nel suo complesso ma anche nella singolarità di John, Paul, George e Ringo. Una lettura che fornisce strumenti, dall’antropologia alla tecnica musicale, per poter sostenere con successo qualsiasi diatriba e discussione sui Beatles. Il manualetto contiene anche alcuni «Cruciverbeatles» per verificare la preparazione sul mondo dei quattro scarafaggi, e l’«Alfabeatles», ovvero un sistema per «poter ricordare le tappe principali della storia dei Fabs attraverso l’alfabeto». E ancora: un’analisi dell’«Esegeta Beatlesiano», la descrizione dei vari tipi di fan, dall’«integralista» al «collezionista», al «tecnicista». L’autore descrive poi con ironia il famoso tour nei ‘luoghi sacri’ dei Beatles a Liverpool, spiegando che «l’idea di un Bus Magical Mistery Tour da spartire con una buona cinquantina di persone, tra le quali gli immancabili e tecnologicissimi giapponesi, assomiglia a una sorta di reato mistico per il quale essere brutalmente condannati». Ovviamente, sostiene Abramo, «l’impatto con Penny Lane sfiora l’indescrivibile» e davanti alle casette di mattoni dove abitavano i quattro Beatles, «quell’incantesimo descritto nel caso di Penny Lane si scatena al suo massimo, poderoso e inarrestabile come nel finale di un libro di Harry Potter».