Racconti, di Alice Munro
a cura di Marisa Caramella
traduzione di Susanna Basso
pagine CXVI-1840, € 65
I Meridiani Mondadori
Cinquantacinque racconti, cinquantacinque gemme preziose che ci introducono nel mondo di Alice Munro, tra i massimi scrittori viventi, a ragione pluricandidata al Nobel e autrice di una prosa rarefatta e perfetta. L’antologia selezionata da Marisa Caramella per i Meridiani Mondadori privilegia le opere più recenti di questa autrice che — a ottant’anni passati — ha recentemente annunciato di non voler più scrivere perché, come lei stessa ha dichiarato. «alla mia età non vuoi più essere sola come uno scrittore deve essere ». Munro ha sempre privilegiato la forma breve — la più difficile, perché in un racconto non sono concessi cedimenti o sbavature — e in poche pagine sa racchiudere un mondo, descrivere vite, narrare quasi esclusivamente di donne. Ed è quasi un contrappasso se si pensa che le sue storie sono ambientate in un Canada dagli orizzonti senza confini, seppure ammantato di un’aura provinciale. Ed è nella quotidianità—e in una forte componente autobiografica— che la scrittrice trova terreno fertile. Le protagoniste dei suoi racconti sono spesso davanti a una svolta, talvolta senza saperlo. Episodi banali nascondono fratture insanabili, punti di non ritorno. Il dramma, la violenza, la crudeltà di un gesto si manifestano improvvisi, irrevocabili. Le donne dei racconti di Alice Munro sono spesso figurine smarrite sullo sfondo di paesaggi desolati, messe di fronte alle scelte della vita: matrimoni, divorzi, nascite, aborti, tradimenti, morti. Le loro sono risposte pragmatiche, per lo più forti,masenza la connotazione in qualche modo epica di William Faukner. Munro trae spunto dalla desolazione: di un Canada rurale e arretrato fino alla grettezza, di un quotidiano che offre pochi sussulti, di un tempo che sembra non scorrere mai. La scrittrice si aggrappa ai dettagli come un naufrago, eppure la sua è una scrittura secca e affilata, tagliente fino alla crudeltà. La struttura della sua prosa è ellittica, oscilla tra passato e presente, inanella digressioni, e scava al contempo nell’intimo dei personaggi. E’ anche questa una risposta a un mondo che non è indulgente, che è sempre carico di minacce, e a cui comunque si riesce a sopravvivere.
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