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Teatro Sociale

Stagione Sifasera. A Soresina 'La mia Odissea' con Mario Zucca e Marina Thovez Sabato 11 aprile

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

31 Marzo 2015 - 16:28

BIGLIETTERIA
Platea/Palchi Intero € 18 Ridotto € 16
Loggione €12
I biglietti dello spettacolo sono in prevendita presso:
Castelleone - Ufficio Turistico, via Roma 58 - mercoledì e sabato 17.30-19
Soresina - Informagiovani c/o Biblioteca, via Matteotti 6 - martedì e venerdì 15.30-18.30
Orzinuovi - Libri a merenda, via Roma 15 - tutti i giorni orari di negozio
Crema - Libreria Buona Stampa, c/o Cerntro San Luigi, via Bottesini (con dp 1 euro)
Bagnolo Cremasco - La calzorapid, Centro Comm.le La Girandola - tutti i giorni orari di negozio
PRENOTAZIONI BIGLIETTI
0374/350944 - 348/6566386
biglietteria@teatrodelviale.it
La sera dello spettacolo biglietteria aperta dalle 19.30 preso il teatro ospitante l’evento.

INFO:
0374/350944 - 3486566386
www.teatrodelviale.it
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LA MIA ODISSEA
con Mario Zucca e Marina Thovez e altri 6 attori
Testo e regia: Marina Thovez
Musiche suonate dal vivo: Aco Bocina

Un poema epico straordinario rivisto dagli occhi di un’attrice e commediografa capace di straordinari lavori. Tornano, dopo il successo ottenuto con la rilettura del capolavoro di Milan Kundera ‘L’insostenibile leggerezza dell’essere’, Mario Zucca e Marina Thovez, con una compagnia affiatata in grado di rendere al meglio la storia di Ulisse dopo la guerra di Troia e del suo viaggio di ritorno a Itaca, costellato di incredibile storie, vicende e personaggi. Con la storia, lo humor e la licenza teatrale, Marina Thovez riesce nel difficile compito di rendere ancor più avvincente e suggestivo un capolavoro letterario di per sé già meraviglioso e metterlo al servizio di un teatro fatto di personaggi e interpreti, che si fondono in un gioco mai scontato.


Nell’Odissea, come in qualunque opera narrata, l’autore concede raramente ai suoi eroi il privilegio di un monologo o di un dialogo. Ne “La mia Odissea” i personaggi occupano tutta la scena, dunque parlano. Con devozione e amorevole divertimento ho scritto per Telemaco, per Calipso, per Odisseo e non di Telemaco, di Calipso o di Odisseo.
Nell’elaborazione del soggetto non ho mescolato attualità e passato, mondo di oggi e mondo antico, in cui il soggetto nacque. Ho tenuto i due piani separati, usando l’ironia per richiamare ogni tanto il presente nella mente dello spettatore ricordandogli che quello è un altro mondo.
La lotta Odisseo-Calipso non è semplicemente un duetto d’amore, è la lotta tra Dio e Uomo. Mentre sull’Olimpo gli Dei, a concilio, decidono quale destino assegnare a ognuno, Odisseo compie l’ultimo tentativo per tornare a casa mettendosi, ancora una volta, in mare. È il primo segno di una rinascita, dell’uomo che torna uomo. Contemporaneamente il giovane Telemaco si mette in mare per la prima volta per cercare Odisseo: diventa uomo. Intanto, a Itaca, Penelope è assediata dai Proci, gli attentatori delle cose più sacre: moglie e casa.

Da Omero ho cercato di imparare a essere spiazzante, a dare alla trama uno sviluppo insolito, traghettando l’impianto drammaturgico dagli schemi teatrali verso un montaggio cinematografico.

Marina Thovez

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