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Fino al 28 novembre

Il ’900 in mostra, da Picasso a Burri alla galleria Triangolo di Cremona

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

10 Novembre 2014 - 17:25

Il ’900 in mostra, da Picasso a Burri alla galleria Triangolo di Cremona

Galleria d’arte Il Triangolo
vicolo Stella
Cremona

E’ una mostra piccola e limitata alla grafica, ma estremamente significativa perché attraversa i grandi movimenti che hanno caratterizzato la storia dell’arte del Novecento. Domenica 9 è stata inaugurata presso la galleria d’arte Il Triangolo (vicolo Stella) la mostra Opere grafiche di grandi maestri dell’arte del XX secolo, con serigrafie, litografie, disegni e altro di Alberto Burri, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Paul Delvaux, Max Ernst, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Carlo Mattioli, Marino, Joan Miró, Giorgio Morandi, Zoran Music, Vasiliij Kandinsky, Augusto Perez, Pablo Picasso e Piero Ruggeri.

Le opere esposte sono rappresentative dei più importanti movimenti della storia dell’arte, dalla Metafisica al Cubismo, dall’Astrattismo al Surrealismo dall’Informale ai grandi scultori come Marino, Giacometti e Perez. Attraverso alcuni esempi, l’esposizione attraversa quindi un intero secolo, testimoniando i diversi percorsi di artisti spesso coetanei e talvolta anche legati da amicizia, ma pronti a seguire le proprie ricerche. Per esempio, a un Picasso che attraversa il Cubismo da protagonista (salvo poi distaccarsene) si accosta un Miró che André Breton avrebbe definito «il più surrealista di noi tutti», e che scarnifica a poco a poco la sua pittura fino ad arrivare all’uso di colori primari e linee semplicissime. Un altro grande esponente del Surrealismo, creatore di opere fantastiche e dense di allusioni, è anche Max Ernst, pittore ma anche scultore e autore di curiosi libri nati da esperimenti di ‘scrittura automatica’. Al Surrealismo è anche parzialmente ascrivibile l’arte del belga Delvaux, peraltro fortemente attratto da de Chirico.

Proprio Giorgio de Chirico è il principale esponente della pittura metafisica: le piazze e i manichini dell’artista, e il senso di profonda inquietudine che trasmettono le sue opere, esprimono un significato ‘altro’, che va ben oltre la sola esperienza sensoriale. Fondatore e massimo rappresentante dello Spazialismo è invece Lucio Fontana, che nel ‘49 supera la tradizionale distinzione tra pittura e scultura lacerando le tele con buchi e tagli, usando lame, coltelli e chiodi invece dei pennelli. Alberto Burri, instancabile nell’indagare le potenzialità espressive della materia, era per contro tra i massimi esponenti dell’Informale. Tra le sue opere più celebri (e inizialmente scandalose) si annoverano le serie dei ‘sacchi’ e delle ‘combustioni’.

Questi sono appunto solo alcuni degli artisti in mostra al Triangolo; l’allestimento resterà aperto fino al 28 novembre e potrà essere visitato ogni giorno salvo il lunedì dalle 16,30 alle 19,30.

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