L'ANALISI
08 Novembre 2014 - 16:30
Da più di quarant’anni lavora nel campo della ristorazione, senza scuole alle spalle ma cominciando all’Hotel Este, «pelando patate perché la gavetta è la scuola migliore»: Giorgio ‘Giorgione’ Bozzetti sotto il Torrazzo è un’istituzione e probabilmente non c’è nessuno tra gli ex ragazzi di un tempo — quelli che per intenderci hanno dai 40 anni in su — che non abbia assaggiato un suo panino, una focaccia, una bruschetta, un tramezzino o una piadina quando la Galleria XXV Aprile era un concentrato di gioventù da non riuscire quasi a camminare. Ma pur essendo stato un precursore delle paninoteche, Bozzetti ha sempre avuto il pallino della buona cucina e ha sempre proposto ai suoi clienti piatti ben più elaborati dei panini. Dopo aver gestito lo Snack Italia, il bar della canottieri Baldesio e il bar Galleria, a partire dal 1984 Giorgione ha creato il suo regno con Beef & Cheese, all’inizio di via Alfeno Varo. Continua a preparare panini e bruschette, la cucina si è presa il suo giusto spazio e il locale aderisce anche alla Strada del gusto cremonese. «Sono cambiati i tempi e il modo di mangiar delle persone — ammette —, chi vuole mangiare un panino adesso va nei fast food o a prendersi un kebab. Ormai la ristorazione ci prende il 90 per cento di quello che facciamo». Ai fornelli c’è lui, in sala la sorella Giovanna che dà una mano anche in cucina, «pelando patate, ho una carriera davanti», come dice ridendo.
Quando le prenotazioni lo richiedono, arriva personale di rinforzo. Il locale rivela le due anime di Beef & Cheese: l’ingresso è da bar, bancone per le consumazioni veloci, le maglie di Balotelli e di El Sharawi, con Gazzetta dello sport, La Provincia e tv a completare il quadro. L’altra sala, invece, è più elegante, con le pareti dipinte di un caldo color panna, quadri che raffigurano paesaggi padani e un fiore fresco su ogni tavolo. La cucina è casalinga, cremonese ma non solo, i prodotti sono freschi, genuini. Tra i primi, ravioli, gnocchi, tortelli e tagliatelle sono rigorosamente fatti a mano, così come i marubini serviti con i tre brodi e tra i migliori in assoluto tra quelli proposti nei ristoranti cremonesi. Non mancano i risotti, il minestrone e le zuppe, compresa quella di cipolla e l’etrusca, simile alla ribollita toscana. Tra i secondi, le proposte sono soprattutto di carne con tanti piatti a base di filetto, oppure straccetti o bocconcini e sughi vari. Chi ama il piccante, inoltre, può optare tra il goulash e i bocconcini alla messicana. Le ‘conse’ completano il menu, e su prenotazione è garantita anche un’incursione nella tradizione emiliana, con torta fritta, salumi e gorgonzola per chi non ha paura dei peccati di gola. In realtà, il menu varia secondo le stagioni — adesso che arriva l’estate torneranno il carpaccio, prosciutto e melone, il vitello tonnato — e secondo l’estro di Giorgio.
Anche i dolci naturalmente sono casalinghi: da provare la torta rustica con la crema Chantilly, la panna cotta e il budino di mele. Come a casa, meglio che a casa.
(Provato il 24 ottobre 2014)
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