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Osteria Cittadella

Gestione giovane e creativa al locale di via Bissolati. Sapori tipici e piatti inediti con Silvana e Vincenzo Toscano ed Emilio Campo

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

25 Ottobre 2014 - 17:35

Osteria Cittadella

A inizio anno la tradizione ristorativa di Cremona ha rischiato di perdere uno dei propri luoghi chiave: quello dell’Osteria Cittadella è, infatti, un nome storico e carico di fascino. Dopo alcuni mesi di chiusura, a togliere la ruggine dai chiavistelli e a restituire ai buongustai il calore caratteristico e inconfondibile del locale di via Bissolati hanno provveduto due giovani intraprendenti e innamorati della cucina nostrana: i fratelli Silvana e Vincenzo Toscano, siciliani d’origine ma assolutamente cremonesi d’adozione. Gli amanti della buona tavola li conoscono certamente da lungo tempo: dopo diverse esperienze in alcuni locali cittadini, infatti, dal 2003 al 2013 hanno impresso il proprio marchio sulla cucina del Liberty, la mitica risotteria (e non solo...) di via degli Opifici. Lo scorso aprile hanno scelto di affrontare una nuova sfida. Stimolante, ma certo non semplice: prendere in mano le gestione della Cittadella, uno di quei (pochi) posti che appartengono al più autentico ‘corredo genetico’ del mangiar bene cremonese. Per il momento la scommessa può dirsi vinta: l’entusiasmo e l’inventiva di Vincenzo e Silvana (di recente affiancati anche dal nipote Emilio Campo) hanno saputo attirare l’interesse di una platea eterogenea e sempre più numerosa. L’atmosfera è quella dei tempi d’oro e la cucina parla un cremonese più che mai ricco, rivisitato con un gusto giovane e policentrico. Chi non avesse mai varcato la soglia della Cittadella si troverà di fronte ad un locale davvero squisito: la sala principale conserva la seduzione delle più genuine osterie di una volta, mentre il dehors (con tanto di giardinetto verdissimo e davvero incantevole) si spalanca agli occhi dell’avventore in un colpo d’occhio totalizzante. Una vera meraviglia.

Abbiamo visitato l’osteria in occasione della cena organizzata dall’enogastronomo Osvaldo Murri nella cornice della rassegna ‘Ristoranti per l’Expo’. In abbinata ai vini dell’azienda piacentina Montesissa, abbiamo assaporato torrione di crostini di pane con culatello e briciole di dolce e salato, spaghetti all’eoliana (piatto-clou del menu per un’esplosione di sapori mediterranei veraci), Black Angus con scaglie di mandorle tostate e bocconcini di zucchine alle tre salse e millefoglie con crema Chantilly e frutti di bosco. La carta della Cittadella comprende un ampio ventaglio di portate, dai tradizionali gnocchi alle tagliate di manzo, dalle scaloppine di pollo ai piatti a base di pesce (su prenotazione con almeno un giorno di preavviso).

E poi ci sono gli imperdibili risotti, in versione classica oppure fantasiosa: tra i tanti, stuzzicano quelli al salmone e semi di papavero, al parmigiano con sfilacci di cavallo, brie e rucola, al limone e zenzero con rosmarino e melograno. In alternativa si può vivere la Cittadella in maniera più informale ordinando un hamburger (molto nostrano e poco americano), una piadina o un panino (magari accompagnati da ottime birre) e addirittura accomodarsi a tavola o sui divanetti esterni per uno sfizioso apericena. Una novità tra le tante: dalle serate musicali ai mercatini dell’artigianato, dalle mostre d’arte alle degustazioni a tema nella cantina dall’ambientazione mozzafiato...

Potete tenervi aggiornati su www.osteriacittadella.com

(Provato il 17 ottobre 2014)

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