L'ANALISI
04 Agosto 2017 - 04:00
Vescovo nato il 22 settembre del 1831 a Nigoline, presso Iseo, ivi morto il 3 agosto 1914. Fu ordinato sacerdote il 2 giugno del 1855 in Brescia. Il 5 ottobre 1871 venne nominato vescovo di Cremona: consacrato a Brescia il 26 novembre dal Verzeri, mons. Bonomelli arrivò a Cremona il 6 dicembre e l'8 dicembre fece il solenne ingresso in cattedrale. Prima dell'arrivo del vescovo, la sede vescovile era rimasta per quattro anni vacante. Il 4 maggio 1873 organizzò un grande pellegrinaggio di cattolici lombardi a Caravaggio. Vi intervennero oltre seimila fedeli di undici diocesi. Questo pellegrinaggio, il cui motto fu "Siamo perseguitati, bisogna resistere", rappresenta un fatto notevole nella storia della religiosità in Lombardia e, sotto certi aspetti, un rilancio del movimento cattolico del Cremonese. Dal 31 agosto al 2 settembre 1880 riunì, per la prima volta dopo 145 anni, un sinodo diocesano.
Fu amico e consigliere di uomini politici, letterati (il Fogazzaro fra gli altri) e scienziati, anche stranieri: fu vescovo intemerato e pastore zelantissimo; eresse un nuovo seminario in Cremona, nel quale favorì largamente la cultura del giovane clero e introdusse lo studio dell'agronomia. Egli aveva fondato nel 1900, d'intesa col governo italiano, l'Opera Bonomelli, vasta associazione di soccorso religioso-sociale per gli emigranti italiani in Europa.
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