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30 maggio 1957

L'insigne umanista cremonese Bartolomeo Sacchi detto il Platina

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

30 Maggio 2017 - 04:00

L'insigne umanista cremonese Bartolomeo Sacchi detto il Platina

Bartolomeo nacque a Piadena, paese da cui prese il soprannome, nel 1421. Della sua giovinezza si conosce poco: intraprese la carriera delle armi militando al servizio di Francesco Sforza e Niccolò Piccinino come mercenario, ma presto si trasferì a Mantova per avviarsi agli studi umanistici. Cominciò la sua carriera nel 1453 come precettore dei figli di Ludovico III Gonzaga. Non fu solo un educatore, ma anche un umanista rinascimentale, studioso di letteratura e di tradizioni popolari: sul finire del 1461 si trasferì a Roma al servizio del giovane cardinale Francesco Gonzaga, in qualità di suo segretario. La peste che imperversò a Roma nel 1431 tolse la vita anche a Bartolomeo il 21 settembre. I suoi resti mortali riposano
in Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore dove tra il 1478 e il 1479 aveva fatto seppellire il fratello Stefano più giovane di circa trent'anni.

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