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13 aprile 1939

L'Albania offre la corona a Vittorio Emanuele III

"L'ebreo che impegnava la merce avuta in consegna"

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13 Aprile 2014 - 08:53

L'Albania offre la corona a Vittorio Emanuele III
La romanità di Cremona
Affogare i francesi in un mare di sputi
Ecco il testo della mozione approvata oggi per acclamazione dalla Assemblea Costituerite Albanese: « L'Assemblea Nazionale Costituente, rappresentante il popolo albanese e interprete della sua volontà, riunita in Tirana il 12 aprile 1939 Anno XVII dell'Era Fascista, delibera quanto segue : 1. - Il regime esistente in Albania è decaduto; la costituzione, emanazione di questo regime è abrogata; 2. - E' costituito un Governo nominato dall'Assemblea investita di pieni poteri ; 3. • L'Assemblea dichiara che tutti gli albanesi, memori e riconoscenti dell'opera ricostruttiva data dal Duce e dall'Italia Fascista per lo sviluppo e la prosperità dell'Ai, bania, decidono di associare più intimamente la vita ed i destini dell'Albania a quelli dell'Italia, stabilendo con essa vincoli di una sempre più stretta solidarietà. Accordi ispirati a questa solidarietà saranno successivamente stipulati fra rItalia e l'Albania; 4. - L'Assemblea Nazionale Costitueiite, interprete dell'unanime volontà di rinnovamento nazionale del popolo albanese e quale pegno solenne per la sua realizzazione, decide di offrire, nella forma di una unione personale, 1& coróna di Albaliia a S.M. Vittorio Emanuele III Rfe d'Italia e. Imperatore di Etiopia, per sua Maestà e per i suoi Reali discelidenti ». • Ea fine delia lettura della mozione .provoca applausi altissimi. Tiittii componenti dell'Assemblea sonò in piedi.

Nello scorso novembre il Procuratore del Re, cav. uff. Salva-dorè Lutri, dovendo far riparare un tappeto persiano del valore di 20.000 lire, ricorse a tale Savino "V'ittorio Garjon, fu Davide, ebreo nativo di Istanbul, abitante nella nostra città, in via Pozzo del Mare, 2. L'ebreo, ricevuto il prezioso tappeto, promise di curarne la riparazione nel minor tempo possibile. Il cav. Lutri attese l'esito della riparazione, ma trascorso qualche mese dalla consegna del tappeto, cominciò ad inquietarsi, per cui un bel giorno si recò al Commùssariato di piazza Dalmazia, affinchè si facessero gli accertamenti del caso. La sera stessa il Garjon fu rintracciato e fermato proprio nel momento in cui era in gran faccenda per recarsi all'estero, ottemperando alle disposizioni legislative riguardanti l'allontanamento degli ebrei stranieri dal territorio nazionale...

(...) SuIle origini di Cremona si hanno dati certi : la leggenda non ha potuto aureolarle; nessun Nume è intervenuto agli inizi e ha presieduto al suo svolgimento. La narrazione di Antonio Campi può essere. debitamente corretta, accettata anche dai moderni storici che. in massima la confermano. Dopo aver vagliate le diverse opinioni intorno alle origini, il Campi esprime quale è la sua opinione. «Affermerò dunque anch'io quello solamente che da nìuno di sano giudizio può essere negato, Cremona essere una -delle nobili e antiche Città d'Italia, soggiungendo che ella dai Romani fu principalmente illustrata, i quali liberandola dai barbari che oppressa la tenevano, e sua nobile Colonia facendola, (il che in quei tempi si recava a grandissimo onore e reputazione) per accrescerla di abitatori vi mandarano due volte gran numero dei loro propri cittadini. Fu Ella fatta Colonia la prima volta inanzi la venuta di Annibale. 216 anni prima che nascesse Cristo nostro redentore, essendo Consoli come dice Tito Livio, Lucio Emilio Paolo, e Marco Livio ...

Se si formasse una scala progressiva dei porconi che circolano per il mondo, al fine di stabilire il loro peso, ebbene, gli antifascisti cosidetti italiani che operano in Francia starebbero al vertice. Porconi pili grossi di loro non è possibile. Messi in scatola diventerebbero un triplice concentrato di porcone, garantito tutto lardo. Tenuti, come sono, in libertà in Francia, ove, nutriti, con gli avanzi della tavola repubblicana, in compenso di basse azioni e di vigliacche manovre contro il loro Paese d'origine, mangiano e ruttano all' ombra dei « grandi principi democratici », èssi si gabellano per i rappresentanti del popolo italiano che — a sentirli — gemente sotto i ceppi del Fascismo anela ad essere liberato... dall'esercito francese rinforzato dai battaglioni, al comando di Pietro Nenni, di Romano Cocchi ed altri farqbutii della stessa risma, costituiti dagli oftocentomila italiani residenti nella Repubblica. Sbafatori insaziabili Questi sciagurati, che da tredici anni fanno professione di antifascismo, sono costantemente alla ricerca di un prelesto su cui innestare la loro speculazione. E tutte le volte che un'occasione si presenta che permette loro di offrirsi al servizio dello straniero contro l'Italia, non se la lasciano scappare. Si buttarono con avidità sul Xegus, sulle sanzioni, sul-Id Spagna « rossa » e ci camparono sopra per gualche anno. Chi non ricorda i viaggi, profumatamente pagali, del trio Senni-Mo-digliani-Buozzi — per citare tre dei maiali piti in vista — a Ginevra e a Londra, per sollecitare un inasprimento delle sanzioni, fino a Quelle mililari, che avrebbero dovuto provocare In « bella guerra liberatrice?». E chi non sa che la guerra civile di Spagna è stata, per la maggior parte di essi, una fonie di guadagni a getto continuo? Non è riuscito forse Senni a farsi liquidare per essersi rotto un corno in un lieve incidente aviatorio, durante uno dei suoi frequenti viaggi Parigi-Madrid, una indennità di trecen-iomila franchi dal compare Ne-grin? E Facchinetti, Buozzi e soci... confederali non si sono arricchiti con le forniture, il contrabbando ed altri imbrogli? E la pattuglia degli pseudo anarchici, non ha ricavato lauti guadagni con il traffico alla frontiera dei Pirenei? E i Cianca, i Pac-ciardi, ì Tarchiani, i Campolon-ghi e tutti gli altri cavalieri dello stesso... ideale, non campano da tredici anni spillando denaro un po' dappertutto, al Quai d'Or-sag, alla Direzione della Polizia francese, ai poveri fessi che pagano le quote e riempiono le liste delle sottoscrizioni, per cui tutti i pretesti sono buoni? ...
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