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25 ottobre 1975

Il navigatore scomparso in mare aveva abitato dieci anni in città

Il drammatico episodio al largo della Corsica

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

25 Ottobre 2019 - 07:00

Il navigatore scomparso in mare aveva abitato dieci anni in città

Non esistono speranze di  ritrovare il corpo del navigatore Guido Ramoni, scomparso in mare al largo della Corsica la mattina del 12 ottobre, mentre stava portando la sua barca a vela «Re David» verso la costa della Liguria. Le autorità di Genova e di Bastia hanno infatti impartito l'ordine alle motovedette di sospendere le ricerche, diventate ormai inutili.

Guido Ramoni è sufficientemente noto a Cremona, dove ha avuto la residenza per una decina di anni, precisamente dal 1963 al 1973: lavorava come tecnico all'Alfa Romeo di Milano e taceva il «pendolare»; due anni or sono si era trasferito definitivamente nella metropoli lombarda, lasciando nella nostra città la moglie (insegnante all'Istituto «Stanga») ed il figlio di 12 anni (allievo della scuola media «Vida»), che abitano in via Tofane. Ramoni era uno dei migliori «skipper» italiani: la navigazione a vela lo aveva appassionato da sempre, consentendogli risultati di grande rilievo; tra l'altro, aveva già superalo la qualificazione per partecipare alla «Ostar» cioè alla rogata internazionale transatlantica che, nel giugno del prossimo anno, metterà a confronto i migliori specialisti del mondo. La regata si tiene ogni quattro anni e viene organizzata dal quotidiano inglese «Observer»: Guido Ramoni aveva ottenuto l'ammissione, compiendo a tempo di record il percorso Loano-Minorca-Bocche di Bonifacio. Aveva intrapreso il drammatico viaggio che gli è costato la vita, da Portoferraio a Canova, appunto perchè nella città ligure, dove è in atto il «Salone della nautica», avrebbe dovuto essere presentato alla stampa, unitamente agli altri quindici navigatori italiani ammessi alla prova transatlantica.

Il dramma si è concretato al largo di Capo Corso. Il «Re David» è uno «sloop» di nove metri, con sottocoperta cabinata. Assieme a Ramoni c'erano tre donne, le sorelle Elisabetta e Maura Cirielli, rispettivamente di 31 e di 30 anni, nonché Anna Meazza. di 25 anni, tutte di Milano. C'era mare grosso e l'uomo aveva pregato le sue accompagnatrici di ripararsi sottocoperta. A quanto si è potuto appurare, Guido Ramoni ha pagato con la vita il fatto di non essersi cautelato con una cintura di sicurezza. Anna Meazza ha raccontato: «Abbiamo sentito una gran botta ed allora siamo salite in coperta. Guido non c'era più. Poco dopo lo abbiamo scorto in mare, che annaspava disperatamente. Allora siamo riuscite a girare la barca, lo abbiamo affiancato e gli abbiamo lanciato una cima, ma è stato inutile; Ramoni ha infatti afferrato la fune, ma la forza del mare lo ha strappato via. È stata una cosa paurosa, un'immagine che fa accapponare la pelle solo a ripensarci, un dramma che non potremo mai scordare!».

Il mensile «Mare 2000» di ottobre ha edito un numero speciale, dedicato al «Salone della nautica» di Genova, che è stato distribuito in questi giorni nelle edicole. Uno dei servizi di maggior rilievo è firmato da Guido Ramoni ed è intitolato: «Non è così difficile fare il solitario». In esso lo scomparso «skipper» ha descritto i particolari delle «500 miglia» di qualificazione alla «Ostar», cioè alla regata transatlantica, che Ramoni ha compiuto con la sua barca preferita «Caipirinha». Tra l'altro, Guido ha affermato: «Devo dormire prima di aver sonno, devo mangiare prima di aver fame. Non ricadrò nell'errore commesso anni fa, quando rimasi 54 ore al timone senza dormire e, durante la seconda notte di veglia, le luci della costa mi apparivano come sepolcri illuminati!».

Purtroppo Ramoni non ha fatto tesoro dell'esperienza: è infatti salpato con le sue tre i ospiti da Portoferraio alle ore 16 del sabato ed il dramma si è concretato alle 9,45 di domenica; Guido aveva passato l'intera notte al timone, da solo. Successivamente le tre donne hanno vagato con la «Re David» per oltre 30 ore, prima di essere salvate.

Guido Ramoni aveva 44 anni. La notizia della sua morte è giunta a Cremona mercoledì, del tutto inaspettata. Il più incredulo di tutti, ancora oggi, è il figlio dodicenne dello scomparso navigatore: Marco Ramoni non riesce infatti a capacitarsi che il mare gli abbia portato via il papà, cioè proprio colui che gli aveva insegnato ad amarlo.

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