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3 ottobre 1990

Dopo 45 anni i due Stati germanici ritornano ad essere una nazione unica

'Il sogno è ora realtà', ha detto il cancelliere

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

03 Ottobre 2019 - 07:00

Dopo 45 anni i due Stati germanici ritornano ad essere una nazione unica

'Grazie anche all’Ungheria che per prima aprì le frontiere all'occidente', ha detto Kohl
BERLINO — Dalla mezzanotte la Germania è riunita, dopo 45 anni e 4 mesi. E tutti gli occhi guardano ancora una volta a Berlino, dove le cerimonie ufficiali per l'avvenimento si sono svolte ieri e continueranno oggi.

Il cancelliere Kohl ha parlato al popolo tedesco in tv: «È questo uno dei momenti più felici della mia vita», ha detto.
Kohl ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo alla riunificazione tedesca: da Bush alla Francia e alla Gran Bretagna, agli ungheresi che, con l'apertura delle frontiere con l'occidente, tolsero la prima pietra dal muro.

Durante la festa ci sono stati incidenti con alcuni feriti provocati da gruppi estremisti.

Ma cerimonie e canti non bastano a nascondere le tensioni e le paure
BERLINO — Mentre l'unificazione tedesca è ormai un fatto compiuto il numero delle manifestazioni indette a Berlino per solennizzarla non è sufficiente per gettare un velo su quella che è la vera atmosfera che grava sulla Germania, e che si avverte soprattutto a Berlino, da sempre la città dal nervo sensibile.

All'euforia e all'ottimismo dello scorso autunno, quando si aprirono i primi varchi nel muro, sconosciuti dell'Est e dell'Ovest si abbracciavano piangendo, commozione e gioia erano toccanti anche per l'osservatore straniero, si è sostituto uno stato di ansia, di insoddisfazione, di paura.

Ansia per il futuro, all'Ovest per quanto dovrà ricadere sulle spalle dei cittadini a causa delle enormi spese che l'unità tedesca comporta, all'est per un futuro che si teme sia quello dei parenti poveri a vita. Insoddisfazione di quanti, seppure una minoranza per lo più intellettuale, pur volendo l’unità della nazione tedesca ne avrebbero desiderate più ragionate le fasi, proprio per evitare che si diffondesse lo stato di insicurezza che ora si avverte.

Paura vera e propria, all'Est, per il crollo completo di quel po’ che restava di economia, dovuto all'impatto troppo rapido con l'economia di mercato. Proprio in questi giorni Hermann Heinemann, ministro regionale per il lavoro e gli affari sociali nel nord-Reno-Vestfalia, ha dichiarato a Dusseldorf che in un futuro prossimo il numero dei disoccupati nella Germania unita, ma naturalmente per due terzi nella zona orientale, potrà salire fino alla allarmante cifra di sei milioni. E dalla ancora Rdt gli aveva fatto eco la ex ministro dell'analogo dicastero, Hildebrandt. Essa ritiene, per la sua pur breve esperienza, realistica tale prognosi.

Pertanto non stupisce che i «vecchi compagni» comunisti che ancora sembra abbiano parecchio da dire nella zona tedesco-orientale, appoggiati da estremisti di sinistra ben lieti di poter dare il loro apporto alla tentata dimostrazione della «cattiveria» del sistema «capitalistico», cerchino di farsi sentire in questi giorni, anche con i botti. Nella notte su martedì ignoti, ma la polizia suppone trattarsi appunto di estremisti di sinistra, hanno compiuto due attentati incendiari, a Berlino Est nel grande magazzino «Centrum» all'Alexander Platz, a Berlino Ovest al nobile «Ka.De.We.» vicino al Kurfurstendamm. Malgrado i getti automatici antincendio siano entrati immediatamente in azione i danni ammontano, da primi calcoli, a milioni di marchi in ambedue i centri commerciali.

Il quotidiano di Berlino Est «Neues Deutschland», portavoce per decenni del Partito comunista Sed, trasformatosi ora in «democratico» foglio del partito di democrazia socialista successore ed erede della stessa Sed, avvertiva nel suo numero di ieri che «vi sono naturalmente alternative alle festosità all'aperto sul miglio della Unter den Linden», ed elencava varie manifestazioni «alternative» per la nottata.

Da tempo la polizia di Berlino Ovest si è però preparata a confrontarsi con ogni evenienza. Malgrado deboli smentite è noto che sia da altre parti della Germania che dall' estero rinforzi di gruppi autonomi sono giunti per dar man forte ai gruppi locali. Per questo, con l'accordo degli alleati, ancora «in carica» fino alle 24 di ieri, l'autorità del senatore per gli interni di Berlino Ovest è stata estesa sul territorio di Berlino Est fin da martedì. Forze di polizia sono state inviate da altre regioni tedesche per rafforzare il sistema di sicurezza dell'intera città, anche con la partecipazione degli ex poliziotti del popolo, vestiti a nuovo in uniformi occidentali e posti sotto il comando di nuovi capi venuti dall' ovest. Il ministro federale degli interni Schauble ha promesso l'intervento di unità della polizia federale.

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