Nel 1957 fu dimostrato che il Po è navigabile

Una Impresa che giustamente rivendica ai cremonesi il merito di pionieri i della navigazione del Po. Dopo un cinquantennio di polemiche, di indecisioni, di progetti, di tentativi, Il 25 febbraio 1957 una motocisterna da 720 tonnellate giungeva a Cremona direttamente da Venezia, per merito di Armando Moschetti che aveva voluto Inserire il nome della Raffineria "Italia" nella storia idroviaria del nostro Paese.

Fu un avvenimento clamoroso,  tale da sollevare enorme interesse sul problema della navigazione del Po, decisamente sbloccando situazioni  da anni rimaste nell'oblio, aprendo una «coscienza idroviaria» in un Paese purtroppo rimasto arretrato in un settore di così chiaro progresso. Quell'avvenimento, voluto nel quadro della coraggiosa politica idroviaria del Consorzio per il Canale Milano- Cremona-Po allora presieduto dall'ing. Tanci, venne poi tramandato alla storia con l'opera storica di Fiorino Soldi «La Capitale del Po» presentata ufficialmente nel maggio 1957 dal Lions Club, ma della giornata del 25 febbraio resta un documento ancora interessante per la cronaca: il «servizio» che venne scritto dall'unico «inviato speciale» a bordo della motocisterna. Pubblicandolo oggi, a distanza di dieci anni, siamo sicuri di affidare quelle speranze di allora alle certezze di oggi, nel solco di un nuovo traffico commerciale che proprio la Raffineria Amoco ha voluto in questi giorni iniziare a conferma della vocazione nautica dei cremonesi sul Po.