L'ANALISI
07 Marzo 2019 - 07:00
MATILDE nacque il 24 luglio 1046, probabilmente a Mantova o nei dintorni. Escluso sia nata a Canossa. Fra il 1069 e 1070 sposò il figlio del suo padrino, anch'egli di nome Goffredo, detto il Gobbo, ma si separò quasi subito per divergenze politiche restando vedova nel 1076. Nel 1089 si risposò con Guelfo di Baviera, appartenente alla casata italiana degli Este, ma le popolazioni della Lombardia le si rivoltarono. Il matrimonio non era gradito all'imperatore e con lui, oltre i Lombardi, era anche l'antipapa Clemente III, il parmigiano Guiberto Guiberti, uscito dallo stesso ceppo gentilizio da cui uscirono gli Attoni. Ma Matilde occupando le città rivierasche, Piacenza, Cremona, Ferrara e forse Mantova, potè controllare la via del Po ed uscirne vittoriosa.
Dal castello di Piadena, il 1° gennaio 1098, la contessa Matilde dava investitura alla comunità e alla chiesa di Cremona del comitato dell'Insula Fulcheria. L'atto originale della donazione non si trova più, ne esiste una copia con autentica notarile del XIII secolo, compresa nel codice sicardiano Privilegio Episcopi Cremonensis, conservato nella Biblioteca Civica di Cremona. Abbiamo già visto che il territorio cremasco era pervenuto in signoria al march. Bonifacio. La donazione fattane dalla di lui figlia non avvantaggiò Cremona, anzi si può dire che da quel momento nacquero le discordie ed i motivi di conflitto fra le due città.
Nella già citata Epitome Parmense si dice che Matilde fece costruire le cattedrali di Parma e di Cremona. L'epoca, 1107, concorderebbe, tanto più che Matilde era presente alla consacrazione del duomo di Parma fatta l'anno prima da Pasquale II. La notizia, trascurata dagli storici cremonesi, va considerata. Matilde potentissima e signora in quel tempo, direttamente o indirettamente di tutta la media Valpadana, può benissimo aver ordinato o consigliato la costruzione del nuovo tempio, sorto sulla base del precedente, ed aver contribuito alla spesa. Come è noto, il 3 gennaio 1117 il duomo fu completamente distrutto da un terremoto. L'attuale, utilizzando materiale e sculture rimaste, fu rifatto alcuni anni dopo.
I corpi dei santi Babila e Simpliciano furono risposti a Pieve S. Giacomo nel 1108, pure dalla contessa Matilde la quale secondo quanto scrive Pellegrino Merula, nel 1160 aveva edificato molte chiese nel Cremonese chiamandole «pievi». Le ossa dei detti santi furono ritrovate nel 1461 ed il cronista Domenico Bordigallo ce ne dà la notizia. Resterebbe da dimostrare se le ossa trovate confermano la collocatura fattane da Matilde, ovvero se si è voluta «creare» una prova della creduta sepoltura.
Matilde morì a Bondeno il 24 luglio 1115 e venne sepolta nel prediletto monasteri di S. Benedetto in Polirone (Mantova) presso l’altare di S. Giustina. La salma fu poi traslata a Roma nel 1632 e custodita in castel S. Angelo sino al 1644, quando fu definitivamente sepolta in S Pietro. Tutte le descrizioni fantasiose della Gran Contessa, eroina guerriera che combatte e cavalca, sono pura leggenda, non maneggiò mai armi. Conosceva il tedesco ed il francese, ma possedeva una cultura solo normale per quei tempi.
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