L'ANALISI
7 aprile 2009
07 Aprile 2016 - 04:00
Un terremoto di magnitudo 5,8 ha colpito la zona dell'Aquila, e dei comuni limitrofi, causando crolli di edifici e un numero imprecisato di vittime. Devastati tanti piccoli centri, oltre al capoluogo che pare colpito da un bombardamento
La terra ha tremato nel buio, alle 3:32 e la forza distruttiva della scossa, di magnitudo 5,8 (secondo la scala Richter) — un livello che corrisponde all’ottavo-nono della scala Mercalli — ha devastato l’Aquila e i piccoli centri attorno al capoluogo abruzzese, portandosi via circa 120 vite umane, anche se il bilancio è ancora provvisorio. Le urla degli abitanti e gli schianti dei crolli hanno spezzato il buio, ma solo le prime luci del giorno hanno mostrato gli effetti del terremoto: case venute giù come se fossero di carta velina
(...) A Onna, il centro a pochi chilometri dall'Aquila che è il più danneggiato, è la disperazione: «A Onna siamo in 350. Finora avrò contato una cinquantina delle persone che conosco, ancora vive», ha riferito un uomo che risiede nella frazione dove le prime bare sono state allineate su un prato.
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