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LAVORO: REPORT DELLA PROVINCIA

Il mercato tiene il ritmo: cassa integrazione -60%

Saldo occupazionale positivo, produzione e ordinativi in crescita per la manifattura

La Provincia Redazione

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15 Agosto 2025 - 10:00

Il mercato tiene il ritmo: cassa integrazione -60%

CREMONA - Il mercato del lavoro tiene, manifattura e occupazione crescono, la cassa integrazione è in calo. È una sequela di timidi, ma buoni segnali, quella che arriva dall’osservatorio provinciale per il mercato del lavoro, che si prefigge misurare lo stato di salute delle imprese della provincia nel 1° trimestre 2025. Il report si fonda su dati Cob, Unioncamere Lombardia, Excelsior, Inps e Registro Imprese, ed è stato curato da Irs, con la collaborazione di Provincia di Cremona e Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia.

gagliardi

C’è più di una ragione, insomma, per rimanere ottimisti. Anche se con cautela. «I dati del primo trimestre 2025 – sottolinea l’avv. Giovanni Gagliardi, consigliere provinciale delegato al lavoro — evidenziano una sostanziale tenuta del mercato del lavoro provinciale, con un saldo occupazionale positivo e una dinamica favorevole nei settori manifatturiero e dei servizi. Sebbene il contesto generale resti complesso, è importante rilevare segnali di stabilità che, se confermati nei prossimi mesi, potranno rappresentare una base utile per la tenuta del sistema». E prosegue: «La provincia di Cremona, attraverso un collaudato, efficiente e sensibile Osservatorio del mercato del lavoro e una robusta rete dei Centri per l’Impiego, continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione del sistema economico e a sostenere le politiche attive del lavoro in raccordo con tutti gli attori territoriali coinvolti».

I dati compendiati nel report sono da leggere in termini di stabilità e crescita moderata. Poco male, in un primo trimestre del 2025 segnato da un contesto economico regionale all’insegna dell’incertezza, della difficoltà da parte delle imprese di fare previsioni sul futuro, di un contesto geopolitico ostile.

grafico


Il dato principale riguarda il comparto manifatturiero, come si legge nel documenti: secondo i dati della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia e Unioncamere Lombardia, la produzione del comparto manifatturiero è cresciuta dell’1,5%, mentre il fatturato del 2,8%. Bene anche gli ordinativi esteri (+4,7%) e interni (+1,8%). Simile l’andamento dell’artigianato, che evidenzia nei primi mesi dell’anno una produzione in aumento del 3,3% e un fatturato in crescita dell’1,8%.

Dal punto di vista occupazionale, le imprese del territorio hanno dimostrato una propensione all’assunzione di nuovo personale: nel periodo sotto esame, gli avviamenti sono stati 14.618, mentre le cessazioni 9.507. Il saldo occupazionale risulta dunque positivo (+5.111). «La dinamica occupazionale — si legge — è favorevole per tutte le fasce d’età e per entrambi i generi, con una maggiore incidenza della componente maschile. Cresce la quota degli avviamenti nel settore industriale, mentre si registra un leggero calo della quota di contratti a tempo indeterminato».

Ma se i lavoratori aumentano, diminuiscono le imprese. Anche se non di molto: a marzo 2025 le aziende attive erano 24.717, cioè 32 in meno rispetto all’ultimo trimestre del 2024. Nel confronto tendenziale, invece, emerge che a soffrire di più sono stati il comparto agricolo e industriale, mentre sono aumentate le imprese attive nei servizi (+69). Le nuove iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2024 sono state 527 (pur essendo il saldo negativo).

Sempre meglio invece il fronte Cassa integrazione: «I dati Inps — si legge nel report — mostrano che nel primo trimestre del 2025 il volume complessivo delle ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate in provincia di Cremona ammonta a 322.000 unità. Tale valore segnala una marcata contrazione: rispetto al trimestre precedente (quarto trimestre 2024) si registra una diminuzione del 60%, mentre il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia una riduzione del 42,5%».
Guardando al secondo trimestre, le previsioni occupazionali non sarebbero facili da tracciare. È possibile che le assunzioni calino: le imprese prevedono 6.860 nuovi ingressi, in calo del 9,7% rispetto al primo trimestre. La domanda si concentra nei servizi (58,6%) e nella manifattura (35%).

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