Nella Bassa Piacentina la tratta ferroviaria più antica è la Cremona-Borgo San Donnino, oggi nota come Cremona-Fidenza, che venne inaugurata ufficialmente il 12 settembre 1906 dopo vicissitudini ventennali. In realtà, però, la sua ideazione risale addirittura a cinquant’anni prima: già nel 1856 diversi esperti ne proposero la realizzazione e nel 1862 la commissione parlamentare per la difesa dello Stato avanzò l’ipotesi di una ferrovia di collegamento fra la valle Padana e il mare Tirreno. Fu l’ingegnere Giovanni Cadolini, nel gennaio 1879, a realizzare un più approfondito studio sui benefici che una tratta di collegamento fra la città lombarda e la cittadina parmense avrebbe avuto. Pochi giorni dopo la presentazione di quell’analisi anche il consiglio provinciale di Cremona votò a favore della realizzazione della linea e nel marzo dello stesso anno si tenne un convegno fra tutti i Comuni interessati, allo scopo di predisporre il progetto esecutivo. Passarono però altri anni prima che si riuscì ad ottenere il finanziamento dell’opera e nel frattempo si costituì anche un ‘Comitato promotore della ferrovia’, a cui nel 1882 a Busseto si aggiunse il ‘Consorzio intercomunale per la ferrovia Cremona-Borgo San Donnino’, di cui facevano parte anche i Comuni di Cremona, Castelvetro Piacentino, Villanova Sull’Arda, Besenzone, Cortemaggiore, Busseto e Borgo San Donnino. Il primo tracciato proposto, infatti, comprendeva anche i due paesi della Bassa oggi esclusi: Besenzone e Cortemaggiore. Qualche mese dopo venne proposto un altro tracciato che comprendeva invece San Secondo Parmense, Zibello, Roccabianca e Polesine. In quegli anni si colloca anche la costruzione del ponte sul Po e così il progetto ferroviario fu ulteriormente rallentato: l’avvio dei lavori, solo per quanto riguarda il primo tratto di linea ferrata fra Cremona e Croce Santo Spirito di Castelvetro, risale al gennaio 1890. Due anni dopo venne inaugurato il nuovo ponte sul Po, già a doppio uso sia stradale sia ferroviario.
La curiosità Per la Cremona-Piacenza i lavori iniziarono nel 1928 e fu ideata a binario unico ma predisposta per il raddoppio. Aperta il 28 ottobre 1933 e gestita dalla Sift, fu a sua volta chiusa nell’estate 1944 e riattiva nel 1949. La fermata di Monticelli d’Ongina fu introdotta nel 1936, mentre nel 1940 fu aggiunta quella di Borghetto San Lazzaro (Piacenza) che venne tolta nel 1985. E poi il lento declino: Nel 2000 venne riqualificato il ponte di attraversamento sul Nure fra Caorso e Piacenza, nel dicembre 2001 fu attivata l’elettrificazione, nell’estate 2003 le prime cancellazioni di treni da giugno ad agosto. Nel 2011 nove coppie di treni della tratta vennero sostituite con bus, pochi giorni fa la cancellazione delle ultime quattro corse (mattutine) a decretare la fine della linea che resta però strategica per le merci e viene ad esempio utilizzata per i trasporti da e per la Francia.