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Cremona-Borgo San Donnino (1906) è la linea ferroviaria più antica della zona

La sua progettazione risale al 1856 ma varie vicissitudini fecero partire i lavori agli inizi del ’900. Poi il lento declino

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

30 Dicembre 2013 - 13:40

Cremona-Borgo San Donnino (1906) è la linea ferroviaria più antica della zona
Nella Bassa Piacentina la tratta ferroviaria più antica è la Cremona-Borgo San Donnino, oggi nota come Cremona-Fidenza, che venne inaugurata ufficialmente il 12 settembre 1906 dopo vicissitudini ventennali. In realtà, però, la sua ideazione risale addirittura a cinquant’anni prima: già nel 1856 diversi esperti ne proposero la realizzazione e nel 1862 la commissione parlamentare per la difesa dello Stato avanzò l’ipotesi di una ferrovia di collegamento fra la valle Padana e il mare Tirreno. Fu l’ingegnere Giovanni Cadolini, nel gennaio 1879, a realizzare un più approfondito studio sui benefici che una tratta di collegamento fra la città lombarda e la cittadina parmense avrebbe avuto. Pochi giorni dopo la presentazione di quell’analisi anche il consiglio provinciale di Cremona votò a favore della realizzazione della linea e nel marzo dello stesso anno si tenne un convegno fra tutti i Comuni interessati, allo scopo di predisporre il progetto esecutivo. Passarono però altri anni prima che si riuscì ad ottenere il finanziamento dell’opera e nel frattempo si costituì anche un ‘Comitato promotore della ferrovia’, a cui nel 1882 a Busseto si aggiunse il ‘Consorzio intercomunale per la ferrovia Cremona-Borgo San Donnino’, di cui facevano parte anche i Comuni di Cremona, Castelvetro Piacentino, Villanova Sull’Arda, Besenzone, Cortemaggiore, Busseto e Borgo San Donnino. Il primo tracciato proposto, infatti, comprendeva anche i due paesi della Bassa oggi esclusi: Besenzone e Cortemaggiore. Qualche mese dopo venne proposto un altro tracciato che comprendeva invece San Secondo Parmense, Zibello, Roccabianca e Polesine. In quegli anni si colloca anche la costruzione del ponte sul Po e così il progetto ferroviario fu ulteriormente rallentato: l’avvio dei lavori, solo per quanto riguarda il primo tratto di linea ferrata fra Cremona e Croce Santo Spirito di Castelvetro, risale al gennaio 1890. Due anni dopo venne inaugurato il nuovo ponte sul Po, già a doppio uso sia stradale sia ferroviario. 
Restava però da ultimare il tratto ferrato e nel 1893 venne definito il percorso definitivo che avrebbe avuto, ovvero quello attuale: Cremona, Castelvetro, Villanova, Busseto e Borgo San Donnino con fermate aggiuntive a San Giuliano e Castione. La scelta fece però scattare discussioni che videro come protagonisti soprattutto i territori di Besenzone e Cortemaggiore esclusi dalla tratta nonostante fossero entrati inizialmente a far parte del consorzio promotore della linea. Fra vicissitudini varie, si arrivò al progetto redatto dal Genio civile e alla richiesta di un sussidio di 6000 Lire a chilometro per la concretizzazione; nel 1902 venne emanata una legge che comprese la tratta in questione fra quelle finanziabili e così nel 1904 venne presentato il progetto definitivo realizzato dall’impresa Duparchy di Parigi, con il conseguente avvio dei lavori. La società concessionaria divenne la Sift di Piacenza (Società italiana di ferrovie e tranvie) ma il primo luglio del 1912 la tratta diventò competenza di Ferrovie dello Stato. Altre date importanti sono il 1927, quando la stazione di Borgo San Donnino divenne Fidenza per volontà del Regime, e il 1933 quando venne rifatta in toto la stazione di Castelvetro contemporaneamente all’inaugurazione della nuova tratta ferroviaria Castelvetro-Piacenza. Il servizio ferroviario venne della linea per Fidenza fu sospeso dal luglio 1944 al 1947 a causa del bombardamento del ponte di Cremona. L’altra linea ferroviaria che attraversa la Bassa Piacentina, e che oggi è destinata solo al trasporto merci in seguito alla soppressione degli ultimi treni per viaggiatori, è la Piacenza- Cremona che venne ideata durante la Prima guerra mondiale comecollegamento fra le linee esistenti Torino-Genova e Mantova-Verona.
Elisa Calamari
©RIPRODUZIONE RISERVATA

La curiosità
Per la Cremona-Piacenza i lavori iniziarono nel 1928 e fu ideata a binario unico ma predisposta per il raddoppio. Aperta il 28 ottobre 1933 e gestita dalla Sift, fu a sua volta chiusa nell’estate 1944 e riattiva nel 1949. La fermata di Monticelli d’Ongina fu introdotta nel 1936, mentre nel 1940 fu aggiunta quella di Borghetto San Lazzaro (Piacenza) che venne tolta nel 1985. E poi il lento declino: Nel 2000 venne riqualificato il ponte di attraversamento sul Nure fra Caorso e Piacenza, nel dicembre 2001 fu attivata l’elettrificazione, nell’estate 2003 le prime cancellazioni di treni da giugno ad agosto. Nel 2011 nove coppie di treni della tratta vennero sostituite con bus, pochi giorni fa la cancellazione delle ultime quattro corse (mattutine) a decretare la fine della linea che resta però strategica per le merci e viene ad esempio utilizzata per i trasporti da e per la Francia.
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