«Vi è da aspettarsi, ovviamente, che in innumerevoli casi io non possa concordare con la voce del pubblico: ma questo fatto non ha importanza alcuna», afferma Edgar Allan Poe (1809-1849) che, tra alcol, viaggi, matrimoni, amori e tradimenti, ebbe anche la capacità di guardarsi intorno, leggendo e scrivendo di e su personaggi letterari del suo tempo, che hanno rappresentato la ricca vena letteraria dell'America della prima met… dell'Ottocento, la maggior parte dei quali, contrariamente a lui, sarebbero stati del tutto dimenticati dalla storia come dalla letteratura, come spiega nella sua prefazione Giovanni Puglisi. Si va dal reverendo George Bush, docente di ebraico, a Richard Adams Locke, direttore del New York Sun, a mostarare come sempre il ruolo che la stampa ebbe nella sua vita, attento a scrivere per i giornali, dove usciriono la maggioranza dei suoi celebri racconti. Ma la cosa più importante è che «The Literati of New York City» costituisce, per uno studioso di Poe quale Kevin Hayes, l'abbozzo di una delle prime storie letterarie americane, in verità mai finita. Il libro ora a cura di Puglisi con Gabriele Miccichè, si pone a mezza strada tra la letteratura e il giornalismo, che ci rivela un Poe di bella chiarezza d'idee e di profonda e sofferta purezza d'animo.