L'ANALISI
29 Ottobre 2022 - 05:30
La caserma Manfredini come appare ora
CREMONA - Avanti tutta e fila serrate per trasformare l’ex Caserma Manfredini nel nuovo campus del Politecnico, un progetto di «importanza strategica e vitale per la città di Cremona»: con queste parole il sindaco Gianluca Galimberti ha aperto il resoconto dell’incontro che ieri mattina nella sede di piazza Lodi ha visto confrontarsi i vertici di FinArvedi, Comune, Provincia, Arpa, Ats e Politecnico per definire «le tempistiche di chiusura delle pratiche e le prossime azioni nel segno del rispetto dei tempi e del rigore dovuti alla realizzazione di un progetto che cambierà il volto della città, in sintonia con quello che è successo per Santa Monica».
L’incontro tecnico voluto dal cavalier Giovanni Arvedi è connaturato alla pulsione ad agire sulla spinta di un pensiero realmente innovativo. Ed è questo aspetto che il magnate dell’acciaio ha sottolineato con forza anche nell’intervista rilasciata giovedì al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, nel corso dell’incontro «Bilanci d’acciaio».
Parlando di innovazione Arvedi ha voluto sottolineare come il pensiero innovativo nasca dalla propensione a seguire non ciò che è strettamente logico, ma a dare voce allo spirito in cerca di soluzioni inedite, intuizioni messe poi alla prova della realtà e della scienza.

«Nel nostro gruppo ho la grande fortuna di lavorare con Mario Caldonazzo, una persona di enorme signorilità spirituale e professionale, come lo sono i nostri nipoti e altri giovani che lavorano con noi — ha detto Arvedi —. In azienda, quando ragioniamo, istituiamo tavoli in cui ci confrontiamo e lasciamo che uno possa sbagliare, che le cose possano uscire, fluire e ognuno possa esprimere le proprie idee. Dopo di che raccogliamo le proposte e ci affidiamo al supporto della conoscenza e della scienza. A Cremona abbiamo puntato sui giovani, che per essere non disprezzati devono essere impegnati e ricevere fiducia, offrendo loro occasioni di vera formazione. Per questo dopo il Campus della Cattolica stiamo per realizzare un secondo Campus per il Politecnico, pensando al connubio fra sapere umanistico e scientifico, un binomio vincente — ha continuato Arvedi —. Ci ho messo un po’ a mettere d’accordo il rettore del Politecnico Ferruccio Resta e il rettore della Cattolica Franco Anelli, ma alla lunga ci sono riuscito. E adesso a Cremona Cattolica e Politecnico stanno lavorando insieme, facendo programmi e progetti condivisi. Oggi il binomio scienza e umanesimo è imprescindibile e indispensabile».

Le dichiarazioni di Arvedi a «Bilanci d’acciaio» hanno una naturale e non scontata corrispondenza nell’impegno che il magnate mette nell’investire — in accordo con enti pubblici e atenei — sulla formazione dei giovani che inevitabilmente significa: investire sul futuro della città intera.
Ieri mattina il sindaco Galimberti ha confidato che entro la «data di Santa Lucia o al massimo entro Natale possano essere concluse le pratiche che poi consentano l’avvio dei lavori veri e propri della ex Caserma Manfredini».
È questo il termine post quem il progetto dell’ex caserma Manfredini «è destinato a completare il disegno iniziato con il campus di Santa Monica, non solo perché sarà l’ex caserma Manfredini sarà la sede del Politecnico, ma anche perché al suo interno ospiterà uno studentato. Abbiamo bisogno di uno spazio dove gli studenti che vengono da fuori città possano essere ospitati - ha sottolineato il sindaco -. Intanto Cattolica e Politecnico stanno lavorando e progettando insieme e anche per questo è importante che i lavori possano iniziare al più presto. Ma prima bisogna chiudere la partita della caratterizzazione del sito e le ultime pratiche necessarie che hanno un carattere tecnico importante, coinvolgendo tutti i soggetti che si sono ritrovati al tavolo voluto dal Cavaliere. La chiusura in tempi brevi di questo aspetto permetterà di iniziare effettivamente i lavori, perché le pratiche edilizie sono già pronte».
Con il tavolo di confronto di ieri mattina, espressamente convocato dall’industriale dell’acciaio, è stato fatto il punto della situazione ed è stato stabilito un cronoprogramma in grado nel rispetto delle azioni di compiere di accelerare i tempi di realizzazione della nuova sede del Politecnico che come è accaduto per Santa Monica è destinato a cambiare il volto della città, non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche antropico: facendo della città del Torrazzo sempre più una comunità ad alto tasso di studenti universitari.
«L’incontro ha dimostrato e di nuovo ribadito la coesione di tutti gli attori in campo — ha sottolineato il primo cittadino — e soprattutto la volontà di rispettare i tempi. Il 2023 sarà l’anno dei lavori e della rinascita dell’ex Caserma Manfredini e chi era al tavolo ha condiviso la convinzione che tutto procederà con il rigore dovuto e nei tempi più rapidi possibili».
Con Santa Lucia, al più tardi a Natale — ma sempre in un clima di ebbrezza del dono — sarà possibile il via libera ai lavori e allora l’ex Caserma Manfredini inizierà la sua metamorfosi da convento all’origine, caserma poi e in un futuro ormai dietro l’angolo sede del Politecnico di Milano e nuovo campus di Cremona, città universitaria.
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