L'ANALISI
CREMONA
15 Ottobre 2025 - 11:54
Andrea Massari, Giorgio Venceslai, Alessandro Beduschi ed Emanuele Fontana
CREMONA - Uno strumento finanziario a sostegno dell’agricoltura e della zootecnia: è stato presentato questa mattina a Cremona Fiere, in sala Guerrini, nella forma di opportunità di finanziamento per la filiera zootecnica lombarda, alla presenza dell’assessore di Regione Lombardia Alessandro Beduschi. La proposta, a firma Crédit Agricole e Ismea, consiste in uno strumento ‘tagliato su misura’ per le imprese agricole del territorio.
Maurizio Crepaldi, responsabile direzione affari e agri agro Crédit Agricole Italia, ha aperto il convegno con i saluti introduttivi, tracciando un quadro del rapporto tra la banca e le imprese: «L’agricoltura è un pilastro fondamentale – ha dichiarato – non solo per il passato, ma anche in relazione al nostro piano strategico per il futuro. L’agricoltura è un settore fondamentale per tutto ciò che significa per l’Italia».
Giorgio Venceslai (Ismea) è entrato nel merito della garanzia offerta da Ismea: «Abbiamo individuato i punti deboli del settore agricolo: dimensione media aziendale, scarsa propensione alla protezione dai rischi, distanza tra imprese agricole e sistema bancario. Per questo abbiamo realizzato una serie di prodotti finanziari che possono contribuire a una soluzione».
E precisa: «Possiamo erogare un finanziamento come se fosse in favore dello Stato. In questo modo la banca è più portata a ridurre il tasso di interesse praticato nei confronti dell’imprenditore. Diamo finanziamenti dal breve termine fino al lungo e lunghissimo termine, con un massimo di garanzia fino a 5 milioni di euro e copertura massima dell’80%. Il costo è calcolato sulla base del rischio che valutiamo, ma l’85% delle operazioni che facciamo è gratis, perché poggia sul de minimis di ciascuna azienda».
«La banca declina lo strumento generato da Ismea – ha poi illustrato Emanuele Fontana, coordinatore agricoltura Crédit Agricole Italia – proponendo un finanziamento con durata quinquennale, che possa spesare l’acquisto della mandria, lavori di manutenzione, riordino fondiario. Questa declinazione serve per andare a prendere credito, che è la benzina che fa funzionare il motore dell’azienda, a costo veramente basso. Il finanziamento viene posto sul mercato ad una condizione agevolata rispetto a ciò che accadrebbe senza la garanzia: in questo modo, l’offerta diventa appetibile in termini di condizioni, e viene declinata sulla filiera zootecnica».
Ha poi preso la parola Andrea Massari, direttore generale dell’assessorato regionale all’agricoltura: «Riconosciamo la centralità del settore agricolo – ha dichiarato – Il problema è farla percepire all’esterno. La programmazione è stata ed è ancora uno strumento che continua a piacere alle aziende, ma mostra una serie di limiti. Dobbiamo da un lato programmare meglio, e dall’altro orientarci verso questi strumenti finanziari, che permettono di avere più volano sulle risorse che ci sono. Per fare questo, però, ci vuole più convinzione da parte dei beneficiari».
Ha chiuso il convegno l’intervento dell’assessore Beduschi: «Il settore zootecnico è ancora da innovare fortemente. Lo scudo dell’istituzione non viene meno: la sovranità alimentare e l’autosufficienza delle nostre produzioni deve diventare un pilastro strutturale di uno stato sovrano. Abbiamo una serie di battaglie in corso, come quella sul digestato, che potrebbe diventare una fonte di reddito aggiuntivo per l’agricoltore. Abbiamo investito in biosicurezza come nessun altro. Il nostro ‘piano Marshall’ l’abbiamo, e lo stiamo calando nella realtà».
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