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Treni, chi sopprime fermate lascia a piedi i pendolari

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

04 Agosto 2014 - 11:19

Treni, chi sopprime fermate lascia a piedi i pendolari

Condivido le preoccupazioni espresse in una lettera di ieri sulla eventuale soppressione delle fermate a Codogno e Ponte Adda del diretto Milano-Mantova. Vorrei ricordare che il tratto Cremona-Codogno venne inaugurato il 15 dicembre 1866, data di apertura al traffico della nuova ferrovia Brescia-Cremona-Pavia.
Chi prende queste decisioni evidentemente ignora i flussi di pendolari che dai paesi limitrofi, talvolta in bicicletta/motorino o grazie ad un passaggio in macchina di parenti ed amici, raggiungono queste stazioni e poi iniziano lunghi viaggi in treno verso città sedi universitarie o per lavoro. Ovviamente lo stesso discorso vale per Piadena, Bozzolo e Marcaria.
Ricordo inoltre che quando lo stabilimento Pirelli-Sicrem di Pizzighettone occupava 1.300 persone, le Ferrovie dello Stato realizzarono anche dei treni ‘dedicati’da Cremona a Ponte Adda in corrispondenza del cambio turno alle 6, alle 14 e alle 22. Ma qui parliamo di cose che oggi avvengono altrove, con buona pace degli sprovveduti, illusi che il protocollo di Kyoto e la direttiva 20-20-20 vengano applicati in tutto il mondo.
Stefano Bandioli
(Castelvetro Piacentino)

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