Gentile direttore, solo poche righe per tentare di descrivere la condizione non solo di disagio, ma di vera e propria umiliazione di cui sono vittime i pendolari della linea Cremona- Fidenza-Parma, studenti e lavoratori i cui destini non godono degli onori della cronaca e che quotidianamente devono fare i conti con pullman che sostituiscono treni, treni che sono sistematicamente soppressi e coincidenze che saltano. Premetto che il mio non è un atto d’accusa contro i singoli ferrovieri, che si trovano a loro volta a dover far fronte a problemi non risolvibili da loro, in un contesto lavorativo disastroso e ingestibile. Descrivo solo due casi che sono accaduti in due giorni consecutivi. Lunedì, il treno delle 12.20 da Cremona che mi avrebbe fatto raggiungere il posto di lavoro alle 14 è stato cancellato e sostituito con un pullman, che, dati i tempi di percorrenza, fa perdere la coincidenza per Parma. Risultato: con l’abbona - mento già pagato ho dovuto prendere l’automobile. Martedì il treno da Fidenza a Cremona delle 16.43, frequentato tra l’altro dai numerosi studenti di Salsomaggiore, è stato cancellato e sostituito, si noti, da un pullman, che può portare 50 persone al massimo, mentre sul piazzale ne ho contate una novantina. Chi non sale si arrangia, resta a terra. Mi chiedo se uno stato con queste ferrovie sia degno di rimanere in Europa e di rientrare nel novero dei paesi civili. E resto in attesa di capire chi provoca questo sfascio, con quale obiettivo e a favore di chi. Anche se temo di avere già qualche sospetto. Gianluca Barbieri (Cremona)
Capisco la sua indignazione. E la condivido al punto che il nostro giornale si è sempre schierato a fianco dei pendolari denunciando i loro disagi.