Egregio direttore, le chiedo spazio per rispondere alla lettera della signora Vanda Samarani, zia di Adenilson, apparsa sul suo quotidiano in data 28 giugno 2013. Ritengo che quanto scritto dalla signora richieda alcune doverose precisazioni al fine di chiarire la realtà dei fatti. Adenilson insieme a mio figlio Davide e agli amici Junior eAdam furono uccisi la sera del 28 giugno 2007 da un ubriaco al volante. Per quanto riguarda l’iter giudiziario intrapreso dal nostro avvocato per ottenere il risarcimento dei danni morali e patrimoniali per la morte del nostro figlio Davide, tutte le questioni erano state ampiamente chiarite e risolte con i genitori del povero Adenilson. A tale riguardo, proprio per evitare qualsiasi ulteriore problematica, aggiungo che io emia moglie successivamente decidemmo di porre fine alla vertenza giudiziaria, trovando un accordo con l’assicurazione coinvolta. In merito alla sepoltura di Adenilson avvenuta in un unico tumulo con nostro figlio Davide nel cimitero di Persichello, appare opportuno ricordare che fu fortemente voluta dagli stessi suoi genitori, in ragione della fortissima amicizia che legava i due poveri ragazzi e quindi dalla concorde decisione delle famiglie di vedere i propri figli riposare per sempre insieme. Allo stesso modo, alla morte del padre, fu la stessa madre a decidere di seppellire il proprio marito davanti alla tomba del figlio in un tumulo dove avrebbe trovato posto anche lei. Cosa che purtroppo avvenne due anni dopo nel novembre 2011 in seguito alla sua morte improvvisa. Questo è ciò che è realmente accaduto e, nel rispetto del dolore e della volontà di tutti, non si può tacere che la decisione di trasportare le salme in un altro cimitero andrebbe contro alla volontà dei genitori, cosa che io e mia moglie intendiamo difendere ed è proprio per questo unico motivo che siamo noi stati chiamati in tribunale. Vorrei infine aggiungere che il Memorial che tutti gli anni si svolge nella piazza di Persichello è un’iniziativa nata e organizzata dagli amici dei poveri ragazzi tragicamente scomparsi e quindi manifestazione pura e degna di ogni rispetto. Concludo nel chiarire di aver sempre rispettato il dolore altrui, ma allo stesso modo esigo rispetto per l’egual dolore di un padre e di una madre nel vedersi aprire la tomba dove è sepolto il figlio ventenne e vederlo separato dal suo più grande amico... che i morti riposino in pace! Cesare Chiodelli (papàdi Davide) Capisco il suo dolore per ciò che sta accadendo. Quanto all’estumulazione, la questione è troppo complessa e delicata e non mi sento di esprimere un giudizio.