In politica si arriva per interesse

Signor direttore, in qualità di consigliere di minoranza eletto nella Lista ‘Democrazia per una società più libera e più giusta’, ogni anno concedo in beneficenza la pur modesta somma (euro 60 circa) che mi compete per l’attività di consigliere. Purtroppo devo rimarcare che in politica le donazioni di denaro, siano esse modeste oppure cospicue, sono difficili da leggere sugli organi di stampa. Nel microscopico Comune dove svolgo la mia attività politica nessun consigliere cede il denaro proveniente dalla carica rivestita, salvo che questa operazione la si svolga in modo segreto (?). Nel Comune di Drizzona le indennità di carica sono le seguenti: sindaco euro 1.162,03, vicesindaco euro 174,30, assessori euro 116,20. Queste somme sono detratte dalle casse dei cittadini contribuenti per ricompensare delle cariche che potrebbero essere soppresse oppure svolte in modo gratuito, considerato che un Comune di soli 553 abitanti non ha ragione di esistere. In questo periodo di grave recessione economica la politica sia di destra che di sinistra non intende fondere, oppure come oggi si dice accorpare, tutti questi enti locali ‘zavorra’ che producono spesa, generano doppioni di burocrazia e che servono per dare collocazione alle piccole figure che si annidano negli strati basali dei partiti. Dopo questa divagazione, devo trarre la conclusione che in politica si approda solo ed unicamente per accrescere gli interessi economici individuali anche nel caso si parli di piccole somme. Vi sarei grato se esaminaste la possibilità di fare una menzione sul vostro giornale non per esaltare la mia personale iniziativa, ma per stimolare la coscienza degli inamovibili operatori della politica in genere e farli riflettere sul fatto che i denari da loro percepiti sono attinti dalle ormai povere casse dei cittadini.
Dante Benelli (Drizzona)