L'ANALISI
28 Gennaio 2015 - 11:16
Vorrei poter parlare con uno dei ragazzi che si sono ‘realizzati’ nella distruzione, sabato scorso, ad uno qualsiasi di loro, rosso, nero, destra, sinistra (ritengo che oggi questi distinguo siano anacronistici). E lo vorrei fare per capire, capire cosa volevano dimostrare, capire cosa li spinge a tanto, capire se davvero credono di migliorare il mondo con la violenza. Nella mia famiglia i miei figli sono cresciuti respirando libertà, quella vera, quella che rispetta gli altri e le loro scelte, che possono essere solo scelte di civiltà, la libertà che ama anche le diversità e che ci convive serenamente.
Il maggiore dei miei figli è Down e la libertà la desidera talmente tanto da aver superato barriere che quando lui è nato non immaginavamo neanche si potessero superare. Mia figlia minore non avrebbe potuto essere da meno e si è buttata in una esperienza all’altro capo del mondo che la sta arricchendo tantissimo e per la quale sta mettendo in campo tanto equilibrio e tantissima buona volontà, realizzando, con le sue sole forze, un sogno che la accompagna fin da bambina.
Qual è il sogno di libertà che muove le folle anonime e incappucciate che distruggono dove passano? Il giorno della memoria lo celebrino dimostrando di essere uomini, perché un sogno di libertà non si può sprecare consumandolo in distruzione.
Anna Miglioli
(Cremona)
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