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In bici senza sella

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emanzini@laprovinciacr.it

28 Giugno 2017 - 14:04

Pedalare in bicicletta senza sella è più doloroso che pericoloso: alla fine, forse, si arriva al traguardo... ma a quale prezzo? La metafora riferisce la situazione di emergenza ormai permanente che riguarda la precarietà giovanile: inventandosi racconti paradossali con simpatiche citazioni cinematografiche, sette registi esordienti hanno realizzato sei episodi "a tema" che tratteggiano con amara ironia l'inevitabile percorso a ostacoli per chi ancora sognasse l'agognato "posto fisso". 

"Non riusciamo ad arrivare a fine mese, figuriamoci all'eternità!" esclama uno dei protagonisti di Sacro Graal, storia del ritrovamento casuale della celebre coppa, finita in un giro di rigattieri di periferia e sgangherati trafficanti di anticaglie. Nessuno sa se la leggenda dell'immortalità legata al calice sia vera, dunque serve metterla alla prova. L'assurdità risiede nel fatto che nessuno fra coloro che l'hanno trovato osano berci un sorso di vino: "se fosse vera, saremmo costretti a cercare lavoro per sempre" è il terrore che li assale. Incredibile ma vero, è più intollerante la paura della precarietà infinita che non la gioia di una prospettiva di vita eterna. L'episodio, fra i più divertenti dei sei e che riecheggia elementi dai Monty Python e da Indiana Jones, è posto all'inizio del collettivo ma di esso è il più emblematico perché utilizza al meglio la figura di un paradosso mutante in tragica normalità. Dalle gang nemiche composte da criminali da strapazzo ne I precari della notte sulla falsariga de I guerrieri della notte al giovane extra-referenziato troppo colto per aspirare a una qualunque posizione esistente de Curriculum Vitae fino alla Crisalide che dissimula una gravidanza in "grasso" pur di non perdere il contratto a tempo indeterminato, passando per lo stagista Parassita al definitivo Il posto fisso: tutto risponde all'obiettivo di un tormentone di cui si nutre la commedia italiana contemporanea, Checco Zalone incluso.
Pur dotato di nobile causa, il progetto non solo evidenzia con esagerazione la sua frettolosa "messa a tema" a discapito di una qualità filmica intrinseca, ma si appoggia troppo, in taluni casi, a dei precedenti cinematografici limitando così la propria originalità. In altre parole, non è sufficiente una valida idea per dar forma a un film valido, giacché nel cinema il machiavellico fine non giustifica il mezzo.

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