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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Anestesisti in prima linea non solo in sala operatoria

Il dottor Enrico Storti, direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza e della Struttura complessa di Anestesia e Rianimazione: «Supporto a tutto l’ospedale: pre-ricoveri, interventi elettivi, urgenze-emergenze e servizi speciali»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

21 Gennaio 2024 - 05:25

CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: il protagonista è il dottor Enrico Storti, direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza e della Struttura complessa di Anestesia e Rianimazione dell’Asst di Cremona. In ogni ospedale la presenza della UO di Anestesia e Rianimazione è fondamentale per l’efficiente svolgimento dell’attività ospedaliera.


Com’è organizzata la sua UO e di che cosa si occupa?
«Da una parte forniamo tutto il supporto anestesiologico, che permette molte attività diagnostiche e operative per l’intero ospedale, senza il quale non sarebbero possibili; dall’altra il servizio ha a che fare con l’alta intensità di cura, quindi il trattamento di pazienti che sia in Pronto soccorso sia durante indagini particolarmente complicate vengono trattati dai rianimatori. Visto che l’attività copre l’intero ospedale e il pre-ospedaliero, il pronto soccorso e l’Areu, l’organico è di 30 professionisti che hanno l’obbligo di essere presenti a rotazione H24 in tutti gli ambiti».

Parliamo di anestesia, com’è suddivisa l’attività operatoria?
«Cremona è sostanzialmente un Dea di secondo livello. L’ospedale è integrato in tutte le reti. È un CTZ con Neurochirurgia, ma è anche nella ‘rete regionale cardio’ quando si parla di stroke, divenendo così punto di riferimento per il Sud della Lombardia. La nostra attività operatoria copre sia la chirurgia elettiva sia quella d’urgenza e talvolta di emergenza. Garantiamo, mediamente, in un anno, circa 2.200 sedute operatorie elettive, ovvero 13.200 ore di anestesia appannaggio di 15 diverse specialità. Il blocco operatorio comprende 9 sale operatorie in funzione per buona parte del giorno. Una resta dedicata all’urgenza e una all’emergenza, sempre prontamente disponibili. Si stanno sviluppando anche tutta una serie di procedure fuori dal blocco operatorio, interventi in day surgery».

Anestesia e parti: come si articola la vostra attività?
«Abbiamo un programma a cui teniamo molto destinato alla gravidanza. I numeri del 2023 sono stati molto interessanti. Il taglio cesareo richiede un’attività anestesiologica che, ci tengo a sottolineare, nel 90% dei casi viene effettuato evitando l’intubazione. Poi abbiamo un servizio di ‘partoanalgesia’, molto gradito dalle pazienti, che richiede la nostra presenza però H24».

In provincia ci sono molte strutture di lunga degenza: avete un programma specifico per questi pazienti fragili?
«Abbiamo sviluppato un programma che si chiama ‘Rosa dei Venti’ nel quale siamo noi che andiamo nelle strutture per fare la valutazione anestesiologica in caso debbano essere sottoposti a intervento chirurgico, una pratica che diminuisce molto lo stress del paziente, che così arriva in ospedale il giorno stesso dell’intervento».

La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona, può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.

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