L'ANALISI
06 Agosto 2023 - 05:20
CASALMAGGIORE - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: il protagonista di questa puntata è il dottor Guglielmo Giannotti, direttore della UO di Chirurgia generale dell’Ospedale Oglio Po di Casalmaggiore.
Che cosa sono le patologie colon-rettali funzionali?
«Sono la stipsi, i diverticoli e le patologie del pavimento pelvico».
La stipsi nello specifico che cos’è?
«È un argomento che crea molta ansia tra i pazienti. Stitichezza vuol dire difficoltà a scaricarsi, un problema sempre gestito dai gastroenterologi. La stipsi da rallentamento del transito è cosiddetta medica e il lassativo gioca un ruolo sicuramente importante. Esiste, poi, una stipsi da defecazione ostruita, causata da un cedimento della parete rettale che impedisce alle feci di uscire. Noi chirurghi che ci occupiamo di colon, proctologia, pavimento pelvico e patologie funzionali abbiamo scoperto che si forma un vero e proprio tappo, dovuto a un prolasso rettale. È molto importante per noi specialisti fare domande personali, intime, spesso imbarazzanti per i pazienti che sono in prevalenza donne, a causa sia dell’anatomia femminile sia alle alterazioni legate al dopo-gravidanza. Il retto tende a invaginarsi dentro se stesso impedendo l’evacuazione».
Qual è il trattamento messo in campo?
«Spesso il paziente uomo all’inizio pensa di avere una patologia emorroidale. Ma anche le donne, dove la patologia è più significativa e dove la stipsi da ostruzione è più frequente, arrivano al nostro ambulatorio dedicato credendo di avere dei problemi emorroidali. Purtroppo troppo spesso tutto ciò che riguarda i disturbi anali viene attribuito ai problemi emorroidali. Una prima attenta anamnesi, domande semplici anche sulla sfera sessuale e sulla storia ostetrica ci aiutano a capire se si tratta di una stipsi ostruttiva. Per effettuare una diagnosi precisa facciamo fare un esame particolare che ricostruisce una situazione defecatoria, ossia la ‘colpocistodefecografia’ che si può effettuare al Robbiani di Soresina. In questo modo, su un gabinetto radiologico, senza pubblico ovviamente, si fa una cinedefecografia che ci consente di vedere dinamicamente che cosa succede nelle varie fasi della defecazione. Proponiamo così un intervento chirurgico, una resezione circonferenziale rettale con delle suturatrici meccaniche circolari, una metodica che va a disostruire il canale. Questo problema si può presentare in donne giovani e meno giovani. Dopo i 65 anni valutiamo attentamente se effettuare l’intervento».
La rubrica — in collaborazione con l’Asst Cremona — può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.
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