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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Cataratta: senile, congenita, traumatica e secondaria

La dottoressa Annamaria Martini: "È una malattia degenerativa con un decorso piuttosto lento, salvo eccezioni"

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

02 Luglio 2023 - 05:20

CASALMAGGIORE - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: la protagonista di questa puntata è la dottoressa Annamaria Martini, medico oculista della UO di Oculistica dell’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore.

Che cos’è la cataratta?
«Per cataratta s’intende una perdita di trasparenza del cristallino, ossia una lente naturalmente trasparente posta nella parte anteriore dell’occhio. Generalmente quando si parla di cataratta si fa riferimento alla forma più comune, la ‘cataratta senile’, ossia quella che si forma in seguito ai processi di invecchiamento che fisiologicamente interessano i tessuti oculari e le strutture dell’organismo in genere. Si calcola che il 30% della popolazione di età superiore ai 65 anni ha un decadimento visivo legato alla cataratta, un problema quindi epidemiologico rilevante».

Esiste solo la forma senile?
«No, la cataratta senile non è l’unica forma: esiste una cataratta congenita, fortunatamente più rara, traumatica - dopo per esempio un pugno o una ferita - oppure cosiddetta secondaria legata a terapie cortisoniche eseguite per lunghi periodi. La caratteristica più comune della forma senile è la perdita di trasparenza, l’offuscamento, l’annebbiamento che si manifestano progressivamente. È una malattia degenerativa con un decorso piuttosto lento, salvo eccezioni. Un’altra manifestazione è l’abbagliamento di fronte alle luci frontali, che spesso si ripercuotono sulla guida sicura».

Come avviene la diagnosi?
«Lo specialista esegue un esame oculistico completo tramite la lampada a fessura. La visita serve a escludere anche la presenza di altre patologie come maculopatie o glaucoma. Quando l’oculista individua la presenza della cataratta, insieme al paziente, predispone un eventuale trattamento chirurgico per la rimozione del cristallino opaco».

Che caratteristiche ha l’intervento di cataratta?
«L’intervento avviene in anestesia topica, ossia eseguita con delle gocce. È importante che i pazienti arrivino all’intervento consci del loro stato di salute. Quindi la pressione arteriosa deve essere regolarizzata, così come il diabete deve essere sotto controllo».

Come avviene il post operatorio?
«Al paziente vengono date tutte le delucidazioni. Occorre circa un mese prima di rivalutare la refrazione oculare, ossia la prescrizione di un nuovo occhiale da lettura o da lontano».

La rubrica — in collaborazione con l’Asst di Cremona — può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.

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