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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Epilessia, patologia cronica e sociale

La dottoressa Caprioli, neurologa della UO di Neurologia: «Ci sono forme di epilessia ben trattabili, con una qualità di vita assolutamente buona. La terapia deve essere studiata sulla persona»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

19 Marzo 2023 - 05:25

CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica «Il medico risponde»: la protagonista è la dottoressa Francesca Caprioli, neurologa della UO di Neurologia dell’Ospedale di Cremona.

«Ci sono varie forme di epilessia, patologia cronica e sociale. L’elemento che le contraddistingue sono le crisi epilettiche che si manifestano in varie forme, non sempre riconoscibili all’occhio non esperto».

E poi: «Non è una patologia rara, ha un elevatissimo impatto: infatti, si stima che l’1% della popolazione mondiale, 50 milioni di persone, ne risulti affetta. Ci sono forme di epilessia ben trattabili, con una qualità di vita assolutamente buona che consentono di lavorare e praticare sport, avere una gravidanza e di guidare, ma ci sono anche forme con maggiori difficoltà di gestione delle crisi, che spesso si associano anche ad altri disturbi neurologici».

Le crisi epilettiche sono di varia natura: c’è la crisi comiziale convulsiva dove il paziente cade a terra, si irrigidisce, ha tremori e una volta che si riprende rimane confuso. Poi ci sono altre forme focali motorie ma anche caratterizzate da lieve alterazione del sensorio come per esempio il lieve stato confusionale nell’anziano che a volte passa inosservato.

«La diagnosi è fondamentalmente clinica - sottolinea la dottoressa Caprioli -. Il neurologo deve avere sospetto della crisi. Tra gli elementi di supporto alla diagnosi c’è l’elettroencefalogramma in tutte le sue varie modalità di esecuzione».

Oggi il trattamento delle epilessie può contare su diversi farmaci molto più maneggevoli rispetto al passato, mirati e meglio tollerati: «Ogni farmaco deve essere cucito sul paziente - chiarisce la dottoressa Caprioli -. La terapia deve essere studiata sulla persona, tenendo conto dell’età, delle comorbilità, dell’interferenza con altri farmaci».

La Lega italiana contro l’epilessia è un’associazione costituita da neurologici epilettologi: «Nel tentativo di sensibilizzate la popolazione, e sfatare luoghi comuni, sono state fatte tante iniziative, creati link di aggiornamento per gli insegnanti. C’è anche una pagina Facebook condivisa con i pazienti. Ed è stato pubblicato recentemente un libro (Vivere con... l’Epilessia, Demetra Editore, 128 pag.) che tocca vari punti, scritto con parole semplici e destinato a tutti» conclude la dottoressa Caprioli.

La rubrica - in collaborazione con l’Asst di Cremona - tratta tutte le settimane un argomento specifico con l’aiuto di uno specialista e può essere ascoltata sul sito del giornale o sul suo canale YouTube.

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