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Giornata mondiale del latte: «Vale, è insostituibile e fa bene»

Un’iniziativa organizzata dalla Libera Agricoltori insieme all’Università Cattolica, alla Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi ed al quotidiano La Provincia

La Provincia Redazione

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14 Giugno 2024 - 10:31

CREMONA - «Il nostro obiettivo è essenzialmente quello di fornire una nuova e differente consapevolezza ai consumatori: quella che il latte vale, è insostituibile e fa bene». Cesare Soldi, presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, illustra così la ‘mission’ della Giornata del latte, istituita a livello mondiale dalla Fao per il 1º giugno e in corso oggi a Cremona presso la sala Stradivari di CremonaFiere.

Un’iniziativa organizzata dalla stessa Libera Agricoltori insieme all’Università Cattolica, alla Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi ed al quotidiano La Provincia. Moderato dal direttore de La Provincia, Paolo Gualandris, l’incontro vedrà intervenire i presidenti Cesare Soldi (Libera) e Antonio Boselli (Confagricoltura Lombardia), il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida (in video), il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio (con un messaggio scritto), il governatore lombardo Attilio Fontana (in video) e il presidente dell’amministrazione provinciale Mirko Paolo Signoroni.

In ‘scaletta’ anche il vicedirettore generale della Fao, Maurizio Martina (via streaming), i docenti della Cattolica Lorenzo Morelli e Guendalina Graffigna, i presidenti Massimiliamo Giansanti (Confagricoltura) e Carlo Bonomi (Fiera Milano), il vicepresidente di Afidop Giovanni Guarneri e l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi.

«Giornate come quella di oggi - afferma Soldi - sono quindi volute per informare e fornire consapevolezza ai cittadini consumatori su due fronti di particolare rilievo: il reale valore nutrizionale ed ambientale del latte, ed il concetto di qualità sul quale lavorano ogni giorno le nostre aziende. Lo facciamo sulla base di evidenze scientifiche, portando dati reali ed oggettivi. Ne parliamo a Cremona perché - con i suoi 646 allevamenti - il nostro territorio produce il 25% del latte lombardo e il 12% di quello italiano. Poco meno del 50% viene destinato a prodotti Dop, che si confermano un importante strumento di valorizzazione della materia prima (di questo, oltre il 60% viene conferito alle cooperative e da loro trasformato)».

«Cremona è il perno della Lombardia, e il fiore all'occhiello della Lombardia è l'allevamento della vacca da latte» così è iniziato l'intervento di Antonio Boselli, neo presidente di Confagricoltura Lombardia. «Noi dobbiamo fare intensificazione sostenibile. Dobbiamo diventare competitivi, sia per quanto riguarda le imprese che per quanto riguarda la filiera in generale. Significa essere competitivi come sistema Italia, concorrendo per il benessere e la produttività. E l'unico modo in cui possiamo farlo è lavorare insieme, credendoci tutti».

«Il titolo di questo convegno fa riflettere sulla strumentalizzazione del lavoro degli agricoltori - comunica il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, che non ha potuto essere presente al convegno -. Dopo migliaia di anni di storia dell'allevamento, ora proliferano fake news derivanti dall'ambientalismo, per cui gli allevamenti sarebbero inquinanti e dannosi per l'ambiente, quando si inquina veramente nei laboratori che producono cibo sintetico. I prodotti lattiero-caseari non sono inquinanti come qualcuno vuole far credere. Il cibo va realizzato dove c'è sostenibilità e rispetto per gli animali e degli ambienti. Il Governo continuerà ad essere vicino agli agricoltori, che sono i primi amici dell'ambiente»

All'appello di Lollobrigida si aggiunge Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato e anch'egli assente al convegno, che rimarca l'importanza del latte e della qualità della produzione agro-zootecnica italiana. «L'Italia può contare su formaggi esportati e apprezzati in tutto il mondo, e lo fa senza inquinare l'ambiente come si sente in giro». 

«È un piacere ribadire un concetto sacrosanto come "il latte fa bene" - commenta il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana -. In Regione Lombardia troverete sempre un partner fondamentale nella difesa del settore lattiero-caseario. Viva la Lombardia che produce qualità e viva la provincia di Cremona».

«È interessante vedere come per milioni, se non miliardi, di persone il latte e tutte le sue derivazioni siano un elemento fondamentale dell'alimentazione» commenta Maurizio Martina, Deputy-Director General FAO, in videocollegamento. «C'è un lavoro enorme ad ogni latitudine, sia nei paesi più forti che quelli meno, per mantenere il settore lattiero-caseario in linea con dei principi di sostenibilità e qualità. Il latte e i prodotti lattiero-caseari sono alleati importanti contro la fame, in quanto ricchi di micro e macro nutrienti. La filiera lattiero-casearia offrono importantissimi mezzi di sussistenza. Le nostre stime dicono che oltre 500 milioni di persone ottengono sussistenza da questa filiera». 

«L'Europa non è un campione di politica, non è un campione militare, ma è un campione dell'economia» afferma Carlo Bonomi, presidente Fiera di Milano. «Siamo di fronte a un momento di grandi trasformazioni economiche che hanno implicazioni sociali? Se sì vuol dire che siamo davanti a una rivoluzione. Questa rivoluzione è la somma di quelle precedenti concentrata nel tempo. Le rivoluzioni sono irreversibili, indistinte e imprevedibili. Noi dobbiamo concentrarci su qual è il campo da gioco della rivoluzione. I credo che siamo sul Mediterraneo, e tutto quello che sta succedendo è ben definito: la Russia ha bisogno dello sbocco sul Mediterraneo, la guerra in Ucraina è tutta li».

Intervenuto l'assessore regionale Alessandro Beduschi: «Il quadro del contesto delle ultime due elezioni europee è molto cambiato. Nel 2019 il grettismo dell'ambientalismo era trionfante. La chiara divisione tra politica e scienze è sfumata: l'europarlamento ha iniziato a legiferare in base al proprio interesse politico piuttosto che scientifico. Regione Lombardia deve assolutamente pungere la nuova commissione per tornare a considerare la scienza e il progresso. Questo sarà il nostro impegno».

Il vicepresidente di Afidop Giovanni Guarneri parla della denominazione di origine: «Ci permette di essere adeguati alle aspettative che i consumatori hanno. Inoltre ci permette di essere coerenti con gli accordi bilaterali internazionali che difendono le denominazioni d'origine e abbattono le barriere».

Chiude il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: «Noi stiamo vivendo una stagione straordinaria di transizione verso un mondo di cui nessuno di noi sa nulla. Qualora dovesse prevalere la Russia andrà in un modo, oppure se prevalesse l'influenza della Cina si andrebbe in un'altra direzione. Parlando dell'agroindustria - specifica Giansanti -, in questo momento è il primo settore per manifattura in Italia. Dal del 2015 abbiamo quasi raddoppiato l'export. Su 27 Stati membri dell'UE in Italia siamo 14esimi per dimensione aziendale dell'impresa. Non abbiamo una produzione di base in grado di accompagnare l'industria sui mercati internazionali. Le aziende sono classificate come micro o piccole. Alla luce di tutto ciò siamo davanti a un bivio: rimaniamo piccoli e restiamo nei confini di un mercato protetto, oppure ci poniamo di fissare in Europa un modello produttivo destinato a crescere».

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