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ADDIO FRANCESCO

Quella papalina in dono ad Andrea

La telefonata del pontefice al ragazzo autistico di Caravaggio

Gianpiero Goffi

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redazione@cremonaonline.it

24 Aprile 2025 - 05:05

CREMONA - Papa Francesco, spontaneo e piuttosto allergico alle formalità, ha riservato non poche sorprese. Come le telefonate con le quali, senza intermediari, raggiungeva le persone che, tra i molti che gli scrivevano. Ieri Ansa e Tg5 hanno rilanciato un video di 5 minuti realizzato da La Provincia il 29 aprile 2020, nel pieno della pandemia.

Protagonisti, accanto al Pontefice, Andrea, 18enne autistico di Caravaggio e la mamma Maria Teresa Baruffi. Andrea era fedele alla messa in tv celebrata dal Papa ogni mattina alle 7 nella cappella di Casa Santa Marta e che, nel periodo più cupo del Covid, sospese le celebrazioni nelle chiese, veniva trasmessa da Rai1 e da Tv2000.

Il ragazzo aveva scritto a Francesco per avere una ‘papalina’ bianca, ma anche per chiedergli come mai invitasse a «scambiarsi il segno di pace» quando, per le norme sanitarie, le strette di mano erano vietate. Ricevuta la lettera, attorno alle 15, arrivò la telefonata del Papa. «Ciao Andrea come stai? Lo sai che ti invierò la papalina che mi hai chiesto, tu vai avanti. Sono contento della tua lettera. Ci tengo che la gente si dia la pace, ma non ci si tocca, si saluta con la testa. Mi è piaciuta molto la sua lettera – continuava rivolgendosi alla mamma – perché si capisce che è molto interessato a queste cose».

Il giorno dopo il Papa aveva citato Andrea nell’omelia. «Le lettere dei ragazzi sono bellissime per la loro concretezza», aveva detto. «Dopo aver sentito la messa in televisione doveva rimproverarmi una cosa: che dico la pace sia con voi. Ma non lo devo fare perché noi con la pandemia non possiamo toccarci. Mi ha colpito la libertà di dire le cose come sono ed è ciò che dobbiamo fare anche noi con il Signore».

Molto vicino alla famiglia, essendo stato per sette anni vicario a Caravaggio, è don Umberto Zanaboni che così ricorda la vicenda: «Nel tempo della pandemia Andrea, allora adolescente, in casa con i genitori e il fratello maggiore, era già un ragazzo molto religioso, amava le vesti liturgiche — adesso fa il chierichetto — e siccome seguiva la messa in tv voleva correggere il Papa perché diceva: scambiatevi il segno di pace. Questo ha fatto andare in visibilio il Papa. Perché cardinali e vescovi non avevano il coraggio di muovergli osservazioni. Andrea indirizzò una lettera per immagini a Francesco, e la mamma aggiunse una spiegazione scritta. La mamma e le zie di Andrea sono molto impegnate in un’associazione che aiuta i disabili. Quel pomeriggio la mamma stava facendo la spesa al supermercato quando ricevette una telefonata. Era papa Francesco. Profondamente emozionata, la signora riuscì a spiegare la situazione e il Santo Padre la tranquillizzò: finisci la spesa, torna a casa e io tra una mezz’ora richiamo, e così avvenne. Il giorno dopo, nella messa, il Papa citò ad esempio Andrea per dire ai suoi collaboratori: se c’è qualcosa che non va nella Chiesa ditemi le cose con libertà. Poi la papalina arrivò ad Andrea con la dedica del Papa nella parte interna, ed una lettera nella quale Francesco chiedeva di pregare per lui».

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