L'ANALISI
09 Settembre 2014 - 12:05
Vincenzo Di Michele
Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota senza riconoscere un sostegno economico all'ex coniuge
(edizioni Fernandel, Ravenna. Pagine 190, euro 12).
A ridosso di una recente pronuncia delle sezioni unite della Corte di Cassazione che ha fissato in tre anni di convivenza dei coniugi il termine massimo perché l'ordinamento statale italiano possa recepire —mediante la procedura di delibazione in Corte d'appello, prevista dagli accordi concordatari del 1984—una sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio, è arrivato in libreria il volume del giornalista, esperto di diritto Vincenzo Di Michele Come sciogliere un matrimonio alla Sacra Rota senza riconoscere un sostegno economico all'ex con i u ge (edizioni Fernandel, Ravenna. Pagine 190, euro 12). Un canonista potrebbe obiettare al titolo che il tribunale della Rota romana (nome aggiornato della 'Sacra Rota') non ‘s ci og li e’m atrimoni bensì ne dichiara la nullità esistente ‘in radice’, cioè già al l’atto della celebrazione del matrimonio. Di scioglimento si può parlare invece a proposito della dispensa papale dal matrimonio ‘rato e non consumato’ (il cosiddetto ‘privilegio petrino’) la cui richiesta rappresenta, come Di Michele precisa, «un’a lternativa alla domanda giudiziale di nullità», pur non escludendone la presentazione. Al di là di ipotesi interpretative che il titolo potrebbe suggerire, il testo presenta una obiettiva e chiara illustrazione della serietà dei procedimenti previsti dall’ordinamento canonico per le cause matrimoniali e una serena confutazione di alcuni preconcetti che li accompagnano.
Non solo, il libro può essere letto anche come una ‘guida pratica’ al - l’impugnazione del matrimonio, ovviamente quello religioso o concordatario (religioso con effetti civili), nelle sedi competenti, partendo dal vicario giudiziale della propria diocesi e disponendo, in seguito, di tre gradi di giudizio: tribunale regionale, appello, Rota romana (istanza, questa, ove si usa tuttora esclusivamente la lingua latina). Con l’aggiunta del Supremo tribunale della Segnatura apostolica per i giudizi di legittimità (una sorta di Cassazione). Non mancano precise indicazioni sui costi processuali e gli eventuali oneri aggiuntivi, sul patrocinio gratuito offerto a persone in grave disagio economico e sui «patroni stabili», istituiti presso ogni tribunale ecclesiastico, che esercitano la funzione di difensori d’ufficio per le parti che non abbiano un avvocato di fiducia. Nonostante la progressiva secolarizzazione( quando nonscristianizzazione) della società i dati statistici che l’autore riporta dimostrano che sempre più coppie in crisi si rivolgono ai tribunaliecclesiasticie chesonoin aumento le sentenze affermative della nullità matrimoniale. Alla base vi sono ragioni di fede e il desiderio di potersi eventualmente risposare in chiesa, ma nonmanca di incidere la cessazione dell’obbligo di corrispondere ogni forma di mantenimento e sostegno economico nei confronti dell’ex coniuge.
Che vi sia poi il «rischio fondato » di abusi e di assimilazione, nella mentalità comune, della nullità canonica al divorzio civile, è stato avvertito anche dagli ultimi Pontefici nei discorsi alla Rota romana pronunciati all’inizio di ogni anno giudiziario. Peraltro, sebbene l’argomento esuli dalla trattazione di Di Michele, merita di essere ricordato che il papa emerito Be nede tto XVI ha proposto un discernimento più approfondito dell’eventuale nullità del vincolo anche in relazione all’ammissio e alla comunione dei divorziati risposati. Un approccio alla questione del quale i vescovi non potranno non tenere conto nel prossimo Sinodo straordinario dedicato alle «sfide pastorali» della famiglia.
Qualcuno ricorderà gli «impedimenti dirimenti», sciorinati da don Abbondio, il pavidocuratomanzoniano, inun latino incomprensibile al suo agitato interlocutore Renzo Tramaglino. Ne tratta Di Michele nel secondo capitolo, presentando i motivi di nullità matrimoniale divisi in tre categorie: difetto di forma, impedimenti, vizi del consenso. Il libro, che è insieme frutto di studio e di inchiesta ed è integrato dall’intervista a un avvocato rotale, si distingue per la trattazione concreta, attraverso l’utilizzo di nomi di fantasia, di oltre trenta casi pratici di riconosciuta nullità matrimoniale: dalla simulazione all’immaturità, dall’infedeltà (pre-esistente alle nozze e continuativa dopo la celebrazione) all’esclusione sistematica della prole, dall’i mpotenza copulativaai comportamenti sessuali devianti.
Una delle caratteristiche imprescindibili del matrimonio- sacramento, a differenza di quanto accade nel matrimonio civile (o per gli effetti civili del matrimonio concordatario), è quella dell’indissolubilità del vincolo; e tuttavia sono ricorrenti i casi nei quali uno o entrambi i nubendi, pur sposandosi con rito cattolico, lo fanno ‘sotto condizione’, pensando che se l’unio - ne non andasse a buon fine potrebbero comunque porvi termine. Un presupposto che, per la Chiesa, è di per se stesso invalidante.
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