Crema, stasera al San Domenico Barbareschi con ‘Il discorso del re’

CREMA — Il compito è tutt’altro che semplice, perché il film lo hanno visto tutti o quasi: farne una copia sarebbe riduttivo, mentre far meglio di una pellicola che ha vinto quattro Oscar è indubbiamente complicato.
Con queste premesse va in scena questa sera, alle 21 al teatro San Domenico, Il discorso del r e, spettacolo originariamente in calendario lo scorso 9 dicembre ma slittato ad oggi per problemi di salute di Luca Barbareschi, che della commedia è regista e attore principale. E’ lui a vestire i panni del logopedista Lionel Logue, decisivo nell’aiutare il futuro re d’I nghilterra (interpretato da Filippo Dini) a superare i suoi gravi problemi di balbuzie. In scena anche Astrid Meloni, Chiara Claudi, Roberto Mantovani, Ruggero Cara, Mauro Santopietro e Giancarlo Previati, coprotagonisti di una commedia che in oltre due ore di recitazione ripercorrerà la storia di una delle più tribolate successioni al trono inglese. Trono sui cui il timido e complessato duca di York non sarebbe dovuto salire dopo la morte del padre: il primogenito era infatti E d o ar d o , che divenne sì re ma che, per amore dell’americana divorziata Wallis Simpson, abdicò neppure un anno dopo. A Bertie toccò così il peso della corona, diventando sovrano con il nome di G i o rgio VI, il futuro padre della regina Elisabetta. Un uomo atipico, molto amato dal popolo ma anche frenato da una balbuzie invalidante, impossibile da gestire nei numerosi e imbarazzanti discorsi pubblici cui era tenuto. Qui entra in gioco il logopedista australiano Lionel Logue, attore mancato e ora medico dai metodi anticonformisti, capace di insegnare al duca di York come superare l’incubo di un discorso in pubblico.
La medicina? Una cura a metà strada tra la seduta psicanalitica e il laboratorio teatrale.
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