La scuola elementare St. Claire apre le porte per un giorno alla visita degli aspiranti nuovi alunni. Tre piccole pesti, la piccola Mako, la vanitosa Miko e la secchiona Mutsuko, s'infilano nell'aula di scienze, chiusa per smantellamento imminente, e si divertono (letteralmente) sulla pelle del modello di anatomia, scarabocchiandolo e ignorandone allegramente i sentimenti. La notte, deciso a vendicarsi, con la complicità dell'amico Scheletro, il Signor Nudo (come lo chiamano le ragazzine) invita le tre ad una "danza macabra" con il proposito di spaventarle a morte. Ma, come piccoli superer oi armati di invincibile entusiasmo, snobismo e amore del gotico, le tre pesti non solo non mostrano paura, ma colgono al balzo l'occasione per un divertimento sfrenato. E sfrenato, pazzo, assurdo nel senso più teatrale del termine, è tutto il film, mantenuto da capo a coda su un registro che gli inglesi definirebbero "odd" e che rischia di lasciare piacevolmente interdette anche le platee più giovani e aperte a tutto (e pertanto più difficili da stupire veramente). Una storia senza eroi, un racconto di fantasmi dove tutti hanno paura di una mosca, ad eccezione delle tre donnine, che si rivelano essere gli unici veri mostri, le creature di gran lunga più temibili. Presentata dalla voice over del prologo come una leggenda metropolitana, la Festa di Mezzanotte della scuola St. Claire, come ogni leggenda metropolitana che si rispetti, ha un fondo di già visto e sentito -la notte che anima l'inanimato, le tre prove della fiaba classica- e un ingrediente di macabra novità che ne decreta l'interesse assoluto, almeno fino alla prossima "vecchia" leggenda di fresca invenzione. Tale ingrediente di novità è senza alcun dubbio il personaggio del Modello Anatomico.