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Generazioni a confronto

Ricco e divertente epistolario tra un 40enne e un 60enne

Francesco Bongarrà

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lromani@laprovinciadicremona.it

28 Luglio 2013 - 12:30

Ricco e divertente epistolario tra un 40enne e un 60enne
‘L’ospite d’onore lava i piatti’
di Lucio Fava Del Piano - Ettore Pietrabissa
Cangemi
224 pagine, € 20
«Un epistolario ricco, brillante, divertente, profondo, istruttivo, edificante, moralmente esemplare». Così Gianni Letta ha presentato ‘L’ospite d'onore lava i piatti. Due generazioni allo specchio’ di Lucio Fava del Piano ed Ettore Pietrabissa. Il volume riproduce il dialogo tra un giornalista 40enne e un manager ultrasessantenne, che attraverso il racconto delle loro vite e delle loro esperienze mettono a confronto i punti di vista delle rispettive generazioni, «due generazioni che in fondo hanno caratterizzato la seconda parte del secolo scorso e stanno caratterizzando i primi anni del nuovo millennio», vicine come un padre e un figlio eppure su alcune cose separate da una trincea di drammatiche differenze. Il risultato è un confronto a tutto campo, sincero, a tratti ruvido, ironico ma non banale, che si dipana fra tanti temi - dalla politica e dall’economia, al calcio e allo shopping, dalla famiglia e dalla scuola ai viaggi, ai libri e ai giornali e a tanti altri ancora - mettendo in evidenza macroscopiche differenze, ma anche sorprendenti somiglianze, tra la generazione precaria dei trenta-quarantenni e quella ipergarantita degli over-sixty. Così, passando da Andreotti a Maradona, dal presalario al precariato, dai genitori ai nipoti, da Non è mai troppo tardi a Drive In, gli autori si raccontano e raccontano uno spaccato di Italia dell’ultimo mezzo secolo, provando a capire, ciascuno dal proprio angolo visuale e senza risparmiarsi colpi, sciabolate, punzecchiature o anche vere e proprie accuse, come siamo diventati quello che siamo oggi. «È la storia di due vite e di due esperienze cucite dall’amicizia, da una sintonia profonda», sono ancora parole di Gianni Letta, un’amicizia certamente insolita viste le differenti età dei due autori-protagonisti, tra i quali «c’è un filo che li lega e sembra non separare le storie e le generazioni ». Un filo grazie alla quale «il confronto tra queste due generazioni esce fuori nitido, netto, senza retorica e viene fuori la differenza che c’è». Nel complesso, il libro si rivela una lettura divertente e mai faticosa, che allo stesso tempo offre interessanti spunti di riflessione, a prescindere dall’età del lettore.
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