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CREMONA, 5 GIUGNO

‘Il viaggio iniziatico’ di Cigoli domani in Saletta Mercanti

Il saggio del docente cremonese conclude la trilogia sulla clinica dei corpi familiari

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

04 Giugno 2013 - 10:51

Ritratto di famigliadella fine del XIX secolo

Ritratto di famigliadella fine del XIX secolo

Cremona - Sala dei Mercanti, ore 17
CREMONA — La famiglia è come un corpo: muta col tempo, nello spazio, nelle relazioni che la compongono e di cui si nutre. Alla famiglia Vittorio Cigoli, professore emerito di psicologia clinica e direttore dell’Alta Scuola di Psicologia della Cattolica, ha dedicato un’intera vita di ricerca accademica e scientifica.
Il volume pubblicato da Franco Angeli, Il viaggio iniziatico. Clinica dei corpi familiari ne chiude la parabola e sarà presentato mercoledì 5 giugno (ore 17) in sala dei Mercanti dall’autore, insieme a Donatella Cavanna, docente di psicologia dinamica a Genova e Antonio Minervino, direttore del dipartimento di salute mentale dell’ospedale cittadino. L’incontro è organizzato dall’Alta Scuola di Psicologia della Cattolica, dal CrArt, dall’associazione Il Triangolo di Maria Rosa Ferrari Romanini e dalla Camera di Commercio. «Ho voluto presentare questo mio ultimo lavoro a Cremona perché Cremona è la mia città — dice Cigoli —, perché la mia ricerca dedicata alla famiglia iniziata nel 1977/78 si è inevitabilmente nutrita delle persone che ho incontrato, delle relazioni nate anche in città, non da ultimo quando scrivo lo faccio nel mio studio cremonese, come racconti in una parte del libro». Il saggio che chiude la trilogia sulla clinica dei corpi familiari s’intitola con gusto ossimorico: Il viaggio iniziatico, il che presuppone un cominciamento, ma anche una trasformazione.
«Il viaggio iniziatico che propongo è l’espressione di una necessità — spiega Vittorio Cigoli —. La necessità è quella della clinica familiare del tutto assente in ambito ospedaliero e nei servizi pubblici. L’obiettivo della clinica familiare è quella di dare supporto ai nostri legami, di venire incontro ai bisogni quotidiani delle persone e delle relazioni di famiglie che si presentano divise, ricomposte, con nuove dinamiche relazionali che spesso disorientano». Lo sguardo di Vittorio Cigoli trascende l’aspetto puramente psicologico e non teme di abbracciare la filosofia, la sociologia, la letteratura e l’arte. Per capirlo basta scorrere l’indice del volume in cui la famiglia è declinata in diversi aspetti artistico/letterari e antropologici, senza dimenticare le indicazioni tecniche per condurre una buona consulenza.
«L’arte e la letteratura, l’antropologia e la sociologia sono strumenti, sono discipline che aiutano a leggere i mutamenti della famiglia nello spazio e nel tempo — continua Cigoli —. La realtà è che la nostra società ha sacrificato tutto in nome dell’individuo e del consumo. Ognuno fa i conti con se stesso e per se stesso e abbiamo disimparato a considerare l’altro, anche e soprattutto nelle relazioni familiari. C’è un bisogno potente di riallacciare relazioni e non sappiamo più come farlo». Vittorio Cigoli non esita ad affermare come le ferite relazionali possano diventare un vero e proprio emergenza sociale: «La clinica familiare può essere uno strumento utile per ricomporre relazioni, per aiutare le persone in difficoltà relazionali o per un divorzio o per la malattia di un membro della famiglia — prosegue Cigoli —. In un certo qual modo si cerca con la clinica familiare di coltivare quell’attenzione all’altro che la nostra società sta cancellando».
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