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Mostra Mercato del Giardinaggio di Qualità

Nel segno del Giglio alla reggia di Colorno, 24-26 aprile

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

13 Aprile 2015 - 13:52

Nel segno del Giglio alla reggia di Colorno, 24-26 aprile

Reggia di Colorno, Giardino Storico

Da venerdì 24 aprile a domenica 26 aprile dalle ore 10 alle 19 

Costo della manifestazione a persona: € 8.00
Costo per bambini (da – a anni d’età inclusi): gratis fino ai 14 anni di età

Info: www.nelsegnodelgiglio.it 

Nel segno del Giglio 2015 sarà quindi un trionfo di colori, un tripudio di fiori, accompagnati da tutto il "cotè" che trasforma il giardinaggio domestico in un meraviglioso rituale, da compiere con lo stato d'animo adeguato, ma anche con il giusto abbigliamento, i giusti attrezzi e, perché no, il giusto cappello. Come facevano in questo meraviglioso parco l'Imperatrice Maria Luisa o le Duchesse di Casa Farnese."Vogliamo riproporre il giardinaggio come arte, emozione, piacere, sogno" affermano le due Signore. "Chiunque può e deve, se vuole, crearsi un suo Paradiso in terra, colmo delle piante e dei fiori che più ama, a prescindere da mode e tendenze" ribadiscono.
"In questo, continuiamo ad attingere agli insegnamenti di Ippolito Pizzetti, gran giardiniere che ci ha accompagnati in questa nostra impresa e che a Colorno è stato di casa", affermano le due patronesse "Ippolito era un perfetto conoscitore delle piante, aveva assoluta dimestichezza con la storia del giardinaggio, conosceva regole e ogni consuetudine imperante. Eppure era, nel profondo, un uomo che non amava gli schemi imposti dalle varie mode. Adorava creare accostamenti audaci, persino eccentrici. I suoi erano giardini molto personali, mai ovvi. E questo crediamo piaccia anche ai pollici verdi di oggi, liberi di interpretare mode e regole e di inventarsene altre, perché ogni giardino è e deve essere il ritratto di chi se lo crea". "Colorno, anno dopo anno, lavora anche su un ulteriore filone, quello della riscoperta delle piante nostrane, autoctone, quelle che da sempre hanno prosperato sui nostri terreni e climi e che una moda esterofila ha escluso, come povere reiette, da nostri giardini".

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