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Teatro San Domenico

Crema. 'Cesare Picco Klavier Project' nel concerto a tre tastiere Domenica 29 marzo

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

24 Febbraio 2015 - 17:18

Crema. 'Cesare Picco Klavier Project' nel concerto a tre tastiere Domenica 29 marzo

Teatro San Domenico
Piazza Trento e Trieste

Un improvvisatore, 213 tasti sul palco, tre tastiere suonate contemporaneamente. Tre strumenti dal suono unico e inconfondibile, completamente differenti tra loro ma strettamente imparentati.
Così come il clavicordo è il diretto antenato del pianoforte, il piano elettrico ne è il suo sviluppo laterale e tutti e tre sono appunto detti strumenti a tastiera, klavier significa tastiera in tedesco.
KLAVIER PROJECT è l’inedito punto di scambio tra questi tre universi musicali, un vero e proprio percorso visionario nel quale si incrociano per la prima volta i suoni di tre strumenti che hanno profondamente segnato gli ultimi sei secoli di storia della musica occidentale: il clavicordo, il pianoforte acustico e il pianoforte elettrico. Cesare Picco inaugura di fatto un orizzonte completamente nuovo nel loro utilizzo: tolti dal loro ambito usuale di fruizione, il loro connubio genera agli occhi dello spettatore un vero e proprio caleidoscopio di immagini musicali. KLAVIER PROJECT è il contenitore ideale per la visionarietà di Cesare Picco, che usa la propria scrittura e il linguaggio della pura improvvisazione nel concepire questo percorso composto da musiche appositamente scritte come da imprevedibili rivisitazioni di brani famosi.

Ognuno di questi tre strumenti porta in sé un preciso immaginario musicale e nel miscelare sapientemente queste sonorità, si abbattono limiti stilistici e geografici. Gli echi del Mediterraneo come il Barocco e il Progressive Rock per il clavicordo, il Rock, il Soul o il Jazz per il piano elettrico, la classicità e la forza evocativa del pianoforte acustico: tutto concorre nel creare un repertorio totalmente nuovo, ma che attinge a piene mani nella storia della musica. Se le origini del clavicordo sono perdute nel tempo, è tra il 1500 e il 1700 che questo strumento lascia la sua forte impronta (Bach. Mozart, Haydn, tutti i più grandi compositori hanno avuto a che fare con questo strumento), generando poi con i principi della propria meccanica la costruzione di quello che diventerà in brevissimo tempo il re degli strumenti: il pianoforte.

Ed è invece sul finire degli anni ‘50 che compaiono i primi modelli di pianoforti elettrici. Con gli anni ‘70, il Wurlitzer Electric Piano lascerà la sua inconfondibile impronta nella musica di un'intera generazione, arrivando sino all’odierno e diffuso utilizzo in molti ambiti musicali.
Uno degli sviluppi più attuali e significativi per il pianoforte è la tecnologia Disklavier Yamaha applicata alla meccanica del pianoforte. Nato sul finire degli anni ‘80, questo particolare pianoforte permette all'artista di moltiplicare le possibilità dell'atto creativo e del conseguente risultato musicale, pur mantendendo il suono acustico proprio dello strumento.

Sul palco:
- clavicordo Roberto Marioni copia di un clavicordo Silbermann 1775
- Wurlitzer Piano Mod. 200A 1975
- Pianoforte Yamaha DIsklavier

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