L'ANALISI
Il volume in edicola con ‘La Provincia’
17 Febbraio 2015 - 14:36
Giancarla Arisi
'Lettere d’amore dal fronte di Felice el sartùur'
in edicola con ‘La Provincia’ a € 7,80 euro più il prezzo del quotidiano
«Se oggi possiamo leggere le lettere che mio nonno Felice scrisse a sua moglie dal fronte prima e poi dalla prigionia in Germania lo dobbiamo a mia mamma Andreina Giacobelli che raccolse e conservò l’epistolario che oggi compone Lettere d’amore dal fronte di Felice el sartùur», così racconta Giancarla Arisi, nipote di Felice. Il libro, pubblicato da Apostrofo editore, è in edicola in abbinata col giornale «La Provincia», al prezzo di 7,80 euro più il quotidiano. Sarà presentato oggi al CremonaPo nell’ambito della premiazione dei messaggi, poesie, sms d’amore inviati dai lettori per San Valentino. «Mio nonno era un uomo molto riservato — spiega la nipote che ha trascritto e curato l’epistolario —. Parlava con renitenza della sua esperienza di guerra, ne accennava, così come accennava a quelle lettere che gelosamente conservava nel comodino della camera da letto. Dopo la sua scomparsa, mia madre le ritrovò e le ha conservate con affetto». Ed è questo affetto che traspare non solo dalle lettere ma dall’azione di curatela del volume: «Mio nonno è morto all’inizio degli anni Settanta. Per tanti anni abbiamo tenuto per noi quelle lettere, che lette e rilette fanno trasparire non solo la personalità di mio nonno, il suo amore per la moglie e per la vita — continua Giancarla Arisi —, ma anche la sua adesione a valori immortali.
Mio nonno, come Manzoni, credeva profondamente nella Provvidenza e lo diceva un uomo segnato dai lutti di tanti figli, dall’esperienza della guerra e della prigionia. Credo che il libro possa interessare non solo chi ha ricordi legati al primo conflitto mondiale, ma abbia un valore intrinseco che ne fa uno strumento importante per le giovani generazioni». Giancarla Arisi, per quarant’anni maestra nelle scuole del territorio, non può non segnalare questo valore: «So che a Pescarolo stanno leggendo il libro sia alle elementari che alle medie — spiega —. Credo che possa essere uno strumento importante per veicolare valori come l’amore, l’amicizia, la pace, la fratellanza. Mio nonno aveva la seconda elementare ma era colto, leggeva la Divina Commedia e non passava giorno che non ci segnalasse anniversari, date di nascita o morte di scrittori. Questa personalità fuoriesce dalla lettura delle lettere». Un epistolario ottimamente conservato che ha stupito la nipote, l’ha commossa: «Ho letto le lettere e le cartoline, scritte con grafia minuta, con tanta passione. Mi si è abbassata un po’ la vista, ma ne è valsa la pena — continua —. Bello il punto di vista di Primula Bazzani che apre il libro: mette in evidenza aspetti particolari». Uomo di fede e di famiglia, Felice Arisi, soldato e padre, sarto dei preti e uomo di grande moralità: «In paese andavano da mio nonno quando c’era qualche contrattazione, tanto era stimato il suo senso di giustizia».
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