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Da lunedì 2 febbraio ‘Il Filo benefico’

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

01 Febbraio 2015 - 10:45

Da lunedì 2 febbraio  ‘Il Filo benefico’

Cremona - Teatro Filo, ore 21

IL PROGRAMMA

CREMONA —In tempi di crisi succede anche questo: il Filo ha deciso di fare beneficenza a se stesso. Lunedì 2 febbario prenderà il via la rassegna di teatro amatoriale: Il Filo benefico, coordinata da Lole Boccasasso. «Quest’anno la grande novità parte dalle stesse compagnie teatrale, sei in tutto fra città e provincia che di comune accordo hanno deciso di autogestire il ricavato, incasso dedotte spese vive per una iniziativa denominata ProFilo che ha come finalità l’acquisto di materiale di primissima necessità per il buon funzionamento del teatro stesso — scrive Giorgio Mantovani, presidente della Società Filodrammatica Cremonese —. Si deve infatti sapere che il palcoscenico del teatro Filo ha urgente bisogno di ristrutturazione, ed il gesto della rassegna sottolinea quanto importante sia mantenere vivo e funzionante anche in senso teatrale, dotandolo delle minime strutture necessarie al buon utilizzo di un teatro». Insomma il teatro che aiuta il teatro o almeno ci tenta. Si parte domani sera con Delitti agro- dolci, spettacolo della compa- gnia teatrale Arturo Company, liberamente tratto da D e- litti esemplari di Max Aub. Il 16 febbraio la compagnia Senti Chi P arla proporrà la commedia, Il bello delle donne di Chiara Tambani, mentre il 2 marzo Laura Perlasca proporrà al pubblico del Filo il suo: Io non so ballare il tango. Il 16 marzo I Malgiost proporrano Cuori nella tormenta di Marco Barzaghi, cui farà seguito il 20 aprile il Laboratorio teatrale Danzarea Slapstick, Un po’ di silenzio di Giuseppe Pigoli. La chiusura della rassegna sarà affidata a Quartet di Ronald Harwood, messo in scena da Il Canovaccio. Il Filo Benefico riporta alla ribalta quel teatro per passione che più e più volte viene dato per morto, inattuale ma che improvvisamente e con grande determinazione si ripropone con testi più o meno nuovi, con formazioni di lunga data, ma anche di recentissima creazione. Dopo aver legato la rassegna — negli anni scorsi — a raccolta fondi per associazioni di volontariato, quest’anno il teatro guarda a se stesso e soprattutto cerca sostegno per ridare smalto alla sala più antica della città, recuperata per quanto riguarda la platea, ma che abbisogna di non pochi lavori di restauro nella parte più importante del filo: il palcoscenico. In nome di una casa del teatro per passione — come nello statuto della Società filodrammatica — i dilettanti della scena cremonese sembrano trovare una inedita coesione. (n.arr.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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