L'ANALISI
Alla Triennale di viale Alemagna
06 Gennaio 2015 - 13:52
La Triennale di Milano
Viale Emilio Alemagna
Milano
Cuore pulsante della mostra sara? la ricostruzione, parziale va da sé, della sua cantina, fedele copia di quella realizzata tra il 1970 e il 1971, quando Veronelli si trasferì da Milano a Bergamo, con la collaborazione dell'architetto e designer Silvio Coppola. Scavata nella roccia, sotto il giardino di casa, ha una superficie di 350/400 metri quadrati e si è "fatta" nel tempo (34 anni) senza soluzione di continuità. È giunta a contenere 70.000 bottiglie (ogni giorno ne entravano ed uscivano), in gran parte italiane e conservate in box quadrati di cemento per laterizi. I visitatori della mostra avranno modo, attraverso particolari soluzioni adottate (e che ci piace per ora tenere nascoste) di vivere un'esperienza multisensoriale, cogliendo il fatto che per Veronelli quello che lui chiamava affettuosamente il suo "bunker" non era un "museo" dove collezionare asetticamente vini pregiati disposti in scaffali di legni particolarmente caldi, ma un luogo di lavoro dove assaggiava e, a distanza, riassaggiava i vini per conoscerli e capirli al meglio.
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