L'ANALISI
20 Novembre 2014 - 16:41
Gianrico Carofiglio
‘La regola dell’equilibrio’
Einaudi
282 pagine, € 19
Sono passati molti anni e l’avvocato Guerrieri «è cambiato molto». Una sua caratteristica, però, «resta immutata» nel tempo: «l’essere poco incline all’autogiustificazione». Gianrico Carofiglio parla così del suo ultimo libro, ‘La regola dell’equilibrio’. Bari, insieme a Lecce, è la città in cui è ambientato il romanzo che ruota intorno al caso di un magistrato corrotto, ma soprattutto intorno alla maniera in cui il tutore della giustizia «autoassolve la propria morale» dagli illeciti commessi. L’equilibrio, infatti, secondo l’autore, riguarda l’essere consapevoli dei propri sbagli e non ripeterli, o inglobare gli errori in un processo di autogiustificazioni. Per spiegare meglio cosa intende, Carofiglio cita una frase dei fratelli Karamazov in cui Dostoevskij sostiene che «chi mente a se stesso e crede alle proprie menzogne, a poco a poco smette di capire cosa c’è davvero dentro se stesso e intorno a sé». Un modo di fare che non appartiene all’avvocato Guerrieri: «E’ questo — spiega Carofiglio — che me lo rende particolarmente simpatico», ed è per questo «che molte volte, roba da psichiatria, prima di fare qualcosa mi domando: cosa farebbe Guerrieri al posto mio?». Nonostante il ritorno dell’avvocato Guerrieri, impegnato a seguire il caso di corruzione giudiziaria, questa storia «è molto diversa dalle altre» anche perché, assicura Carofiglio, «io rifiuto l’idea della serie». Non quella, però, di inserire nel libro personaggi «che avresti voluto ma non hai mai incontrato». Proprio come la protagonista femminile, Annapaola, «un investigatore privato dall’aspetto e i modi mascolini», che si muove «con una moto di grossa cilindrata ed è sempre in compagnia di una mazza da baseball». Della storia Carofiglio non rivela molto, a parte il fatto che, come tra le pagine di altri suoi romanzi, ha inserito «un po’ di sangue e qualche scazzottata». Per una di queste scene, confessa l’autore, «mi sono ispirato a una storica battaglia tra bande del film ‘I guerrieri della notte’. Carofiglio chiude l’intervista con un «pizzico di narcisismo» ricordando che, qualche giorno fa, era a Nairobi ad autografare copie di ‘Testimone inconsapevole’: l’unico libro italiano tradotto in Swahili, insieme a Pinocchio di Collodi.
Vincenzo Chiumarulo
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