L'ANALISI
23 Gennaio 2023 - 10:37
Il difensore Johan Vasquez contro Matteo Politano del Napoli
CREMONA - È meglio non guardare la classifica: il rischio di scoraggiarsi è altissimo. In cima la capolista Napoli è campione d’inverno a quota 50. Sotto le prime posizioni che valgono un pass per l’Europa c’è un gruppetto, nel quale è stata scaraventata la Juventus, che lamenta un distacco considerevole; in fondo, si sta gradualmente ampliando il ritardo delle ultime sulla zona salvezza con il Verona che cerca di recuperare sul Sassuolo, prima squadra salva con 10 punti in più rispetto alla Cremonese. La squadra grigiorossa che fa? Davide Ballardini e i suoi giocatori avranno un bel lavoro da svolgere ora che il campionato ha compiuto mezzo giro. Testa bassa e pedalare, con ordine, organizzazione e coraggio. Le caratteristiche che il nuovo allenatore vorrebbe vedere in campo sempre, quelle che hanno permesso di compiere l’impresa al Maradona.
Anche se di giocatori cremonesi in rosa non ce ne sono, prendiamo in prestito le belle parole che Antonio Cabrini (ex di Cremonese e Bologna) aveva scritto qualche tempo fa a Gianluca Vialli: «Noi cremonesi siamo dei testoni, abbiamo la testa dura e non molliamo mai». C’è una città che non è rassegnata e che anche oggi è al fianco della squadra per sostenerla nella convinzione che l’impresa sia possibile, che la Cremonese alla fine della stagione non sarà ricordata solo per il botto al Maradona, ma anche per un’impresa clamorosa quando ormai sembrava spacciata. Messe da parte le feste per la Coppa, oggi a Bologna c’è un esame duro da superare, ricominciando dalle buone indicazioni emerse dal campo.
La testa deve essere sgombra da confusione, equivoci tattici, insicurezze nei ruoli. In campo servono freschezza e consapevolezza di potersela giocare alla pari. Ballardini su questi concetti ha lavorato per tentare di «alleggerire» la squadra mentalmente e lasciarla correre in campo con disinvoltura. Né troppo coperta, né troppo sbilanciata, ma sempre pronta a portarsi a ridosso dell’area avversaria quando si ritrova la palla fra i piedi. Che poi è quell’aspetto del gioco che tante volte ha difettato. Equilibrio, per farla breve. Questa sera è atteso anche il debutto di Benassi che sopperisce alla partenza inattesa di Ascacibar. Il centrocampo resta il reparto più contato numericamente e qualcuno sarà chiamato a fare gli straordinari. Se però la squadra corre bene, la stessa gestione delle energie dovrebbe migliorare a favore di tutto il gruppo.
Ballardini è stato chiaro: l’identità di una squadra deriva dal tipo di giocatori in rosa. Lasciando intendere che il 3-5-2 visto a Napoli dovrebbe essere il vestito prediletto della Cremonese, basta saperlo indossare con stile per renderlo efficace. Le novità quindi potrebbero riguardare la scelta dell’undici iniziale. Tra i convocati riappare Chiriches ma dopo mesi di stop è dura credere che tornerà subito al centro della difesa. Ferrari invece dovrebbe esserci al pari dell’altro neo acquisto Benassi che dovrà dare sostanza al centrocampo. In attacco mancherà ancora Dessers e probabilmente la coppia offensiva sarà assortita con un giocatore che punta la profondità e uno che invece aiuterà la squadra a salire.
Il Bologna di Thiago Motta in classifica non ha preoccupazione particolari se non quella di arrivare quanto prima alla sicura salvezza. Dopo la rifinitura di ieri mattina il tecnico italo-brasiliano ha pensato a un Bologna molto simile a quello che ha vinto a Udine. Tanti gli assenti anche fra i rossoblù, da Arnautovic a Sansone, da Bonifazi a De Silvestri, fino a Medel che ne avrà per 2-3 settimane. Torna tra i disponibili Dominguez, che a centrocampo dovrebbe giocare con Schouten più che con Moro, mentre dietro a Barrow dovrebbe giocare Orsolini a destra, quindi Ferguson centrale e Soriano a sinistra. In difesa davanti a Skorupski la difesa a quattro sarà formata da Posch a destra, quindi Soumaoro e Lucumi al centro, a sinistra Lykogiannis più di Cambiaso.
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