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SERIE A: L'INTERVISTA

Calcio, con Ballardini la Cremo ci crede

Parla il «mitico Villa» di Castelleone, è considerato un idolo a Bologna: «Lunedì spero nei grigiorossi, i rossoblù hanno meno bisogno di punti...»

Fabrizio Barbieri

Email:

fbarbieri@laprovinciacr.it

20 Gennaio 2023 - 20:32

Calcio, con Ballardini la Cremo ci crede

Un'immagine del match vincente Napoli-Cremonese

CREMONA - «Facciamo così, il Bologna in questo momento non ha così tanto bisogno di punti. Se questa volta la Cremonese dovesse vincere per sperare nella salvezza sarei contento...». A parlare è Renato Villa di Castelleone ma di fatto a Bologna è di casa visto che ci ha giocato dal 1986 al 1992. Per tutti al Dall’Ara è «Ilmiticovilla».

Renato Villa

Per chi farà il tifo?
«Il cuore è diviso a metà, ma ripeto, questa volta penso alle necessità e la Cremonese ne ha senza dubbio di più del Bologna».

Una Cremonese rinfrancata.
«Beh, l’arrivo di mister Ballardini in panchina ha cambiato le cose. C’è più tranquillità e soprattutto i giocatori non hanno più alibi e daranno ancora di più per mettersi in mostra. Davide è un tecnico preparato, uno specialista nelle salvezze miracolose. Diciamo che se la Cremonese aveva poche chances di poter restare in serie A adesso ne ha molte di più. Lo dico perché conosco il lavoro di Ballardini, la qualità del suo staff. E poi perché ha grande esperienza».

La gara contro il Napoli in Coppa Italia ha dato ancora più fiducia.
«Serviva dare un segnale e la Cremonese lo ha dato importante. È stato un successo meritato, arrivato attraverso una partita solida. Ho visto i grigiorossi correre per tutti i 120’, mettere energia. La vittoria è arrivata ai rigori ma onestamente devo dire che per lunghi tratti di gara i girigorossi sono stati protagonisti. Almeno tre contropiede sono stati perfetti ed è mancato solo l’ultimo tocco. Ho visto una squadra più concreta rispetto al passato. Anche con mister Alvini la Cremonese giocava un buon calcio, ma non riusciva a massimizzare lo sforzo. Ora con Ballardini ci saranno meno fronzoli e più sostanza. Me lo auguro di cuore che riesca a fare l’ennesima impresa».

Si aspettava questo tipo di situazione di classifica per Cremonese e Bologna?
«Onestamente qualcosa in più da tutte e due le squadre. La Cremonese ha pagato l’inesperienza della categoria. La serie A è un universo completamente differente rispetto alla B. Anche la società ha avuto bisogno di adattamento, nonostante un grande dirigente come Ariedo Braida che il Cavalier Giovanni Arvedi di ha fatto benissimo a scegliere anni fa. Partire con un allenatore che non aveva mai fatto la categoria è forse stato un rischio un po’ troppo elevato. La società ha fatto un bello sforzo sotto il profilo economico e qualche punticino in più ci poteva stare. Quando poi si complicano le situazioni è difficile uscirne. I giocatori spesso usano l’allenatore come alibi per prestazioni poco brillanti. Il cambio è stato necessario, soprattutto con un tecnico come Ballardini. Per quanto concerne il Bologna si è perso un po’ di tempo con il cambio di allenatore. Sarebbe forse servito fare una scelta con più anticipo facendo lavorare Thiago Motta con più calma. Il povero Mihajlovic aveva altri problemi da affrontare, ma è stato un leone fino alla fine e questo è servito da esempio. Il suo e quello di Gianluca Vialli che anche nella malattia ha dimostrato di essere sempre lucido facendo capire che bisogno sempre lottare e mai darsi per vinti. Il Bologna deve lavorare per il futuro e l’arrivo di un direttore sportivo come Giovanni Sartori che ha fatto le fortune dell’Atalanta è un grande colpo in questo senso».

Il campionato dice che?
«Che il Napoli sta facendo benissimo e che le squadre di livello pagano le assenze. Chi ha tanti infortunati poi fatica a reggere il ritmo».

Invece sente spesso suo figlio Alberto che allena la Pergolettese?
«Siamo in contatto costante. È arrivato in corsa e credo che stia facendo bene. La Pergolettese è una società sana, che ha come obiettivo la salvezza. Conosco molto bene il dg Cesare Fogliazza e so quanto tenga a fare bene. La squadra ha avuto un momento davvero molto brillante, poi c’è stato un calo. Come dicevo prima però sono state determinanti le assenze. Tutte le squadre hanno rose ampie ma è ovvio che ci siano giocatori chiave. Quando perdi quelli per diverse giornate diventa difficile. Pensate che la Juve non abbia faticato senza Chiesa, Di Maria, Vlahovic e Pogba? Con la squadra al completo sono sicuro che torneranno anche i risultati. Anche nelle sconfitte non ho mai visto la Pergolettese dominata dagli avversari. L’obiettivo è quello di salvarsi al termine della stagione sono certo che sarà centrato. Faccio un grande in bocca al lupo ai gialloblù e a mio figlio».

Le chiede consigli qualche volta?
«Ha tanta esperienza alle spalle. Sa camminare con le sue gambe».

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