L'ANALISI
27 Febbraio 2020 - 07:00
PARIGI, 26 — In tredici attorno ad un tavolo da stamani a Parigi per fare la pace nel Vietnam e, se possibile, in tutta l'Indocina: sono i ministri degli Esteri di dodici Governi ed il segretario dell'ONU, che hanno preso posto attorno ad un gigantesco tavolo circolare a forma di corona (con un vuoto al centro), nella sala principale del centro di conferenze internazionali dell'Avenue Kleber.
Sono presenti — fra eccezionali misure di sicurezza — alla terza conferenza internazionale sull'Indocina (ufficialmente dedicata al solo Vietnam) i ministri degli Esteri dei cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (USA, URSS, Cina, Gran Bretagna e Francia), quelli delle tre parti vietnamite (Hanoi, Saigon, «GRP» degli insorti vietnamiti), quelli infine dei quattro Paesi rappresentanti in seno alla commissione internazionale di controllo dell'armistizio nel Vietnam: Canada, Indonesia, Polonia e Ungheria.
La conferenza, il cui principale obiettivo consiste nel «prendere atto degli accordi firmati, nel garantire la fine della guerra ed il mantenimento della pace nel Vietnam», si è aperta (pare) sotto buoni auspici. Durante tutta la giornata di ieri si è assistito ad un intensissimo succedersi di colloqui bilaterali fra i capi delle tredici delegazioni.
D'altra parte, i ministri Tran Van Lam (Saigon) e Nguyeni Thi Binh (GRP), rappresentanti dei due Governi da cui soprattutto dipendono la pace e l'avvenire nel Vietnam Meridionale, si sono mostrati insieme per la prima volta in pubblico nel pomeriggio di sabato. La fotografia della stretta di mano fra la signora Binh ed il signor Lam è riprodotta oggi in numerosi giornali, accompagnata dalle parole con le quali la signora Binh ha spiegato di essersi recata al ricevimento del suo omologo di Saigon «in segno di riconciliazione fra le due parti sudvietnamite».
Facendo un bilancio dei lavori della prima giornata, gli osservatori rilevano che da un lato si ha l'impressione che un «accordo a due» Washington- Hanoi domini la scena e ponga quasi le altre delegazioni di fronte a tutta una serie di fatti compiuti, dall'altro si palesa una divergenza sostanziale fra Stati Uniti e Repubblica Democratica del Vietnam su almeno due punti, quello relativo alla estensione degli interessi della conferenza ai problemi del Laos e della Cambogia, e quello concernente l'adozione di un aiuto multilaterale e concordato per il Vietnam.
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