L'ANALISI
13 Maggio 2019 - 07:00
L'albergo più importante in Cremona nei tempi passati,l'albergo dì lusso, come oggi verrebbe chiamato. era certamente l'Imperiale Albergo della Colombina, di fianco al Palazzo dei Militi , nella Piazza del Vescovado o Eposcopio (oggi Piazza del Comune): delle colombe, sotto ai balconcini, rammentano ancor oggi ai passanti quella locanda né bella né troppo pulita», come ebbe a dichiarare nel 1794 la marchesa Margherita Boccapadula Sparapani Gentili nel suo diario. Pure, in mancanza di meglio, a questa locanda scesero sovrani e principi, come l'imperatore Giuseppe II nel marzo del 1784, il principe Michele fratello dello Zar di Russia Alessandro I nel 1819, la duchessa di Parma Maria Luisa d’Austria nel 1831, di passaggio per Cremona e diretta a Piacenza, con un seguito di quaranta carrozze, la vedova di Francesco I di Napoli il 18 ottobre 1837 proveniente da Milano, il principe ereditario di Russia Nicola il 18 novembre 1838 e tanti altri ancora, che le cronache non ci hanno tramandato.
Altro albergo, assai noto a Cremona, era quello del Cappello, nella contrada degli Ebrei, indi detta della Giudecca (oggi via Giuseppe Verdi). Dapprima vi era un'osteria, e precisamente l'osteria dei Tre Re, costruita su un terreno acquistato nel 1542 , nell'angolo della Piazza del Capitano (oggi Piazza Cavour) verso la chiesa di Santa Sofia (attuale Via Monteverdi). Cambiò spesso di nome: osteria della Fontana, del Cappello e del Pellegrino nel 1606. Di poi abbiamo l'albergo del Cappello di via Giudecca. Anche in questo sostarono illustri personaggi, come l'imperatore Leopoldo II nel giugno del 1791, S. A. Carlo III duca di Parma con la consorte e la regina di Sardegna, proveniente da Mantova il 23 febbraio 1853.
Ancor oggi sono ricordate le soste che fece in questo albergo Giuseppe Verdi: si può dire che tutte le stanze ebbero il privilegio d’essere state da questi occupate.
Di ristoranti veri e propri, era difficile trovarli a quei tempi. Forse uno dei primi era quello all'insegna delle Due Chiari, nella contrada Montata (oggi Via Sicardo).
Il locandiere, con avviso apparso sulla «Gazzetta Provinciale di Cremona» del 1843, informava il pubblico che col 1° ottobre « aprirà una trattoria ad uso di Milano, e promette di mantenere una buona e pronta cucina provveduta delle migliori vivande. Ogni giorno si pranzerà alla carta; per ehi desiderasse si faranno anche degli accordi a prezzo giornaliero». L'aspettativa sarà stata grande, speriamo senza disillusioni
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