L'ANALISI
31 Agosto 2022 - 08:48
Manuel Draghetti
CREMA - Per quattro anni e mezzo consigliere comunale di minoranza del Movimento Cinque Stelle, per il quale poi è stato candidato sindaco a Giugno, adesso per il 26enne docente di Chimica al Galilei, la sfida delle elezioni politiche. Manuel Draghetti corre per la Camera, scelto alle parlamentarie di metà mese dagli iscritti dei 5S del maxi collegio che comprende anche la provincia di Cremona. Sarà protagonista di diverse iniziative elettorali, la prima sabato al mercato di via Verdi. Consapevole di non avere grandi possibilità di farcela, Draghetti si sta comunque spendendo con tutto se stesso: «Verosimilmente la mia è una candidatura di servizio senza grandi probabilità di essere eletto. Dopo la campagna per le comunali, avrei voluto prendermi una pausa, ma alla chiamata del Movimento non si può dire di no. Con l’abituale spirito di servizio nei confronti dei cittadini elettori mi sono messo in gioco».
Che differenze sta notando con la campagna delle comunali?
«Quella per il sindaco l’ho vissuta in prima persona ci ho messo la faccia sempre e comunque, qui è tutto diverso innanzitutto per la durata, solo tre settimane rispetto a sei mesi. Poi è chiaro che la figura principale del Movimento è Giuseppe Conte, noi facciamo da riferimento e cassa di risonanza alle proposte del nostro presidente. Inoltre, non è una campagna elettorale in cui bisogna convincere l’elettore a votarti. Non ci sono le preferenze, un grande errore. Bisogna dunque lavorare per portare il voto al Movimento».
Quali ritiene siano le priorità del territorio da portare a Roma?
«Le infrastrutture innanzitutto: servono come il pane. Pensiamo all’isolamento ferroviario in cui versa la nostra provincia, in particolare il Cremasco. Poi il tema del super bonus 110%. Vedo tante imprese in grande difficoltà. Stabilizzare subito questa misura, che è stato un volano per il territorio, e respingere gli aggiustamenti che il cosiddetto ‘Governo dei migliori’ ha messo in campo, sbagliando. Per qualche piccola truffa, si è bloccato un sistema che stava funzionando».
Quali sono gli altri temi che vi caratterizzano?
«Grande attenzione al sociale, l’abbiamo dimostrato con una serie di misure a livello di protezione dei più deboli come il Reddito di cittadinanza. Adesso va fatto il passo successivo, ovvero il salario minimo. Il 18% dei lavoratori italiani viene pagato meno di 9 euro l’ora. Non si può definire dignitoso, non permette di sopravvivere, oggi più che mai con l’inflazione galoppante e il caro energia. Questa è una delle riforme che nella scorsa legislatura non si è fatta, anche per colpa del Pd. Adesso si provveda».
Come affrontare il problema del caro energia?
«Il super bonus è una misura strutturale. Con gli interventi di miglioramento energetico si ottengono risparmi del 70% sui consumi e così si aiutano le famiglie. Nel nostro programma elettorale viene prevista l’estensione della misura alle imprese. Nell’immediato è fondamentale che i cosiddetti extra profitti delle imprese del settore energetico vengano utilizzati per abbattere il costo delle bollette. La norma del governo Draghi in questa direzione è stata troppo timida. C’è bisogno di uno scostamento di bilancio per andare incontro alle difficoltà di famiglie e imprese. Conte nei suoi governi in fase pandemia l’aveva fatto mettendo 130 miliardi di euro nelle tasche delle famiglie».
Non c’è stata l’alleanza elettorale Cinque Stelle-Pd: è stato un bene o un male?
«Assolutamente un bene. A Crema siamo stati pionieri. Noi siamo una forza politica alternativa sia al centrodestra sia centrosinistra. Nel primo schieramento sono lontanissimi da noi in tutto. Il Pd è uno dei partiti più ipocriti della storia repubblicana: hanno ostacolato la nostra proposta salario unico e adesso la tirano fuori. Bene anche il fatto che Luigi Di Maio se ne sia andato. Ha rinnegato storia, valori e principi del Movimento».
Come alle comunali, si ripresenta il rischio astensione: qual è il suo appello agli elettori?
«Come Movimento ci reputiamo una forza politica che ha fatto errori e li rifarà, ma voglio ricordare che siamo mossi da interesse collettivo. Votare è fondamentale e chiediamo a tutti di farlo. In questa occasione, inoltre, serve a contrastare un élite fatta da forze politiche tradizionali, aiutate da un sistema mediatico connivente che si concentra da settimane sul Terzo Polo, che in termini di voti vale forse la metà di noi. Scegliere il Movimento significa contrastare un ritorno al passato. Chiediamo il voto agli italiani per fermare quest’ondata di restaurazione».
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