L'ANALISI
LA REGIONE
17 Novembre 2025 - 17:03
L'assessore Guido Guidesi
CREMONA - Rafforzare la competitività della Lombardia sugli scenari globali valorizzando le specificità economiche dei singoli territori. Regione lancia le Zone di Innovazione e Sviluppo (Zis), un nuovo modello di intervento che intende agevolare le collaborazioni tra imprese, università, enti pubblici, enti di formazione e realtà sociali, così da potenziare gli ‘ecosistemi’ locali rendendoli unici e riconoscibili a livello nazionale e internazionale.
I protagonisti delle Zis saranno appunto i territori, con Regione nel ruolo di regista e ‘connettore’ tra diversi soggetti pubblici e privati. L’obiettivo è creare le condizioni per la crescita delle imprese, la nascita di startup innovative, lo scambio di conoscenze tra aziende e centri di ricerca, la creazione di lavoro qualificato e nuove competenze, l’attrazione di investimenti e talenti.

La nuova strategia regionale, promossa dal governatore Attilio Fontana e dall’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, è stata presentata ieri a Palazzo Lombardia nell’ambito dell’evento finale di ‘Lombardia Protagonista – Qui Puoi’, il tour istituzionale che ha fatto tappa in tutte le province intensificando il dialogo con gli stakeholder e ponendo le basi per nuove sinergie territoriali. È la prima volta — sottolineano al Pirellone — che una Regione sperimenta una strategia così innovativa e anche in questo caso la Lombardia si candida ad essere da apripista e da esempio per le altre regioni e per un modello replicabile, perché no, anche a livello nazionale ed europeo.
All’appuntamento hanno preso parte anche il vicepresidente e assessore al Bilancio e Finanza Marco Alparone; l’assessore all’Università, Ricerca, Innovazione Alessandro Fermi; il presidente di Confindustria Lombardia Giuseppe Pasini; il rettore dell’Università degli Studi di Milano - Bicocca Marco Emilio Orlandi in rappresentanza del Comitato Regionale di Coordinamento delle Università Lombarde; il vicepresidente di Fondazione Cariplo Claudia Sorlini; l’amministratore delegato di Principia Spa Igor De Biasio.
«Attraverso le Zis — ha evidenziato il presidente Fontana — vogliamo valorizzare le specializzazioni produttive e tecnologiche di ciascun territorio. Ogni singola area eccelle in determinati settori economici: come Regione intendiamo dare ulteriore impulso al ‘sistema lombardo’ e alla sua capacità di fare rete. Le Zone di Innovazione e Sviluppo potranno rappresentare un esempio virtuoso di politica industriale che metteremo a disposizione del Paese. La Lombardia è la prima regione manifatturiera d’Europa: mettiamo in campo ogni strumento utile per mantenere e implementare questa nostra peculiarità».
Il percorso per la creazione delle Zis si articola in due fasi. La prima riguarda la Manifestazione di interesse, in pubblicazione nelle prossime settimane, attraverso cui soggetti pubblici e privati di un determinato territorio potranno presentare congiuntamente un progetto preliminare, detto Masterplan. Il documento dovrà contenere la specializzazione territoriale su cui puntare; i partecipanti e l’organizzazione della governance; gli spazi, i laboratori e servizi esistenti o da sviluppare; le indicazioni sulla sostenibilità a lungo termine del progetto. Le proposte che otterranno il via libera accederanno alla seconda fase, che riguarda la negoziazione e l’elaborazione del Piano strategico definitivo. Con il supporto di Regione saranno individuate le azioni concrete da realizzare, con una visione pluriennale che traguarda il 2050. Nello specifico il lavoro verterà sulla creazione o implementazione di spazi attrezzati, infrastrutture digitali e percorsi formativi, costruendo nel contempo un sistema di indicatori di monitoraggio che misurino i risultati e l’impatto delle attività sul territorio in termini di innovazione, occupazione e competitività. Potranno presentare una candidatura gruppi misti pubblico-privati formati da imprese e startup (nel ruolo di capofila); enti pubblici (Comuni, Province, Camere di Commercio); università e centri di ricerca; enti di formazione; fondazioni, associazioni o realtà del terzo settore. Ogni candidatura dovrà includere una lettera di ‘endorsement’ della Provincia competente. Potranno essere istituite un massimo di due Zis per provincia, mentre non ci sono limiti predefiniti per le candidature interprovinciali. La dotazione finanziaria messa a disposizione da Regione per la prima fase sarà di un milione di euro: i progetti ammessi alla Fase 1, infatti, potranno ricevere un contributo regionale a copertura del 50% delle spese di consulenza per la redazione dei documenti da presentare nel dossier di candidatura della Fase 2, entro il limite di 100mila euro. Altre risorse regionali saranno successivamente messe in campo per il sostegno alla realizzazione della Fase 2. Per accompagnare e supportare i territori che vorranno raccogliere la sfida, Regione ha previsto una struttura dedicata all’interno della Direzione Generale Sviluppo Economico, che sarà il punto di riferimento per orientare, assistere e valorizzare i progetti
«Cambiamo — ha sottolineato l’assessore Guidesi — per innovare. Le Zis saranno il connettore dei valori aggiunti di cui già disponiamo e che metteremo a sistema, ecosistemi settoriali che innovano in squadra tra aziende, ricerca, formazione, istituzioni e credito. Guardiamo al futuro difendendo il nostro sistema produttivo con l’obiettivo di consegnare opportunità ai giovani». L’iniziativa delle Zis raccoglie il consenso degli stakeholder lombardi, come dimostrato dagli interventi che si sono succeduti nel corso della tavola rotonda».
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