L'ANALISI
28 Ottobre 2024 - 05:30
CREMONA - In una mano la sigaretta, nell’altra la bottiglia di Vodka alzata a mo’ di trofeo. E poi birra a volontà. Piazza Roma, giardini pubblici, ore 21.30 dell'altro ieri, il sabato del divertimento. Ma anche dello sballo con alcol e superalcolici che scorrono a fiumi. Il giro parte da qui, lato ovest, ingresso di fronte a via Guarneri del Gesù. Qualcuno è già ‘su di giri’. Lo sono quattro giovani seduti sulla prima panchina a sinistra. Illuminazione molto scarsa, buio quasi pesto.
«Non fare foto, altrimenti ti strappo il telefonino», minaccia uno. «Tranquilli, non vi riprendo». In tre avranno più di vent’anni, il quarto ha l’aspetto di chi i 18 anni non li ha ancora compiuti. È il ragazzo della vodka. Ride e alza, compiaciuto, la bottiglia. «Vodka!», esclama. La prova? Mostra l’etichetta. «Quanti anni hai?». Per lui, risponde un amico: «Diciannove». «Quanti anni hai?». Nell’orecchio ti soffia che di anni ne ha 17. Per la serata, la compagnia si è fatta una bella scorta di birra in lattine (tutte in un sacchetto sulla panchina apparecchiata). «Una trentina», dice uno di loro. E ride. «Vodka e birra dove le avete comprate?». La domanda resta sospesa nell’aria qui in giardino, il loro quartiere generale del sabato sera (e non solo il loro). Perché «discoteche per stranieri in centro non ci sono, ma ce n'è una dietro il CremonaPo», spiega il più loquace del gruppo, mentre un collettivo studentesco (autorizzato) sta pompando musica elettronica: ‘pum-pum-pum’, ‘carburante’ che alza il livello dell’alcol. «Dove avete comprato Vodka e birre?», si insiste. Niente. Ma basta attraversare i giardini per farsi un’idea.
Sotto i portici, ci sono giovani e giovanissimi, italiani e stranieri, in fila davanti al minimarket, il ‘Bengodi’ dell’alcol. Si vende un po’ di tutto qui: dalla frutta (le cassette esposte fuori) ai tranci di pizza, al cioccolato. Soprattutto, birra e alcolici. Con le bottiglie, i titolari hanno persino ‘tappezzato’ una delle vetrine. Adolescenti e ragazzi (più maschi che femmine) non sono in fila per comprare le mele.
Uno dei negozianti è alla cassa. Alle sue spalle, sulla parete campeggia un cartello, sfondo bianco, scritta grande in nero. Perché sia ben chiaro ai giovani clienti che qui gli alcolici si vendono solo ai maggiorenni; se li vuoi, devi consegnare la carta di identità. Eppure, tra le compagnie degli adolescenti da tempo c’è un passaparola: tutti sanno che qui si chiude un occhio. Lo sanno anche i titolari degli altri locali che danno sulla piazza, commercianti che rispettano le regole. Insomma, è il segreto di Pulcinella.
Una decina di giorni fa, la polizia locale ha sanzionato il titolare del minimarket, perché in un controllo è stato beccato a vendere alcolici a minorenni. La forbice della sanzione va dai 250 ai 1.000 euro. Lui si è preso 330 euro di multa. E da quel giorno deve stare in campana: in caso di ‘recidiva’, rischia la sospensione della licenza. L’altro titolare è sulla porta, guardingo. «Buonasera, cercavo della frutta, avete l’ananas?», la scusa. Davanti alla cassa è una catena di montaggio. Il cassetto si riempie di cash, i sacchetti in plastica di color bianco, di lattine e bottiglie. Ragazzi fuori, ragazzi dentro, un viavai di sporte qui dove alle 22.20 arriva la radiomobile dei carabinieri.
Nel sabato sera della movida, da un’ora i carabinieri stanno controllando le zone ‘calde’ del centro. Sono partiti da piazza Marconi. Nella mappa, cerchiate di rosso ci sono anche piazza Lodi e piazza Roma. Il controllo organizzato nel sabato del divertimento è massiccio.
I carabinieri piombano in piazza Roma, davanti al minimarket e - d’incanto - la fila dei giovani ‘puf’, svanisce. I militari effettuano gli accertamenti, il titolare assicura di non aver venduto alcolici ai minorenni. Alle 22,48 i carabinieri ingranano la prima e se ne vanno (ma torneranno). Intanto, ai giardinetti di piazza Lodi è tutto tranquillo. Una compagnia di adolescenti è accovacciata su una panchina: sigarette, musica e birra. Qui, il supermercato ha già abbassato le serrande. Ci si avvicina con una scusa: «Tabaccherie aperte in zona?». Uno di loro, molto gentile, risponde che «no, tabaccherie aperte non ci sono, ma c’è il distributore in fondo; deve girare a destra». Si insospettisce, si irrigidisce. Non tira aria buona.
Si torna in piazza Roma. In giardino c’è uno che barcolla (un amico lo sorregge e lo porta via). Altri battibeccano: uno di loro si trascina lingua e piedi. A proposito di piedi: attenzione a dove metterli. «È l’inciviltà, bellezza!». A terra, sparsi qua e là, colli e cocci di bottiglie. E sacchetti di plastica bianca, gli stessi che prima sono stati riempiti al minimarket. Dove le pattuglie dei carabinieri sono tornate.
Le lancette dell’orologio segnano le 23.18. Lampeggianti e uomini in divisa. Di ragazzi in coda non se ne vedono più. Del resto, la divisa tiene alla larga, «funge da deterrente» per dirla correttamente. I militari si fermano davanti al negozio sino alla chiusura: mezzanotte. Il commerciante che stava sulla porta, fa pulizia. Da un cestino esterno (non per i rifiuti) raccoglie le bottiglie vuote abbandonate, le infila in un sacchetto. Davanti all’ingresso va di colpi di ramazza. Marito e moglie residenti osservano la scena: «Stasera si pulisce, perché ci sono i carabinieri. La situazione è diventata invivibile, il centro è peggiorato moltissimo, un degrado totale», il commento monocorde di chi abita nella zona. «La domenica, lì dietro (l’angolo dei portici che dà su piazza Filodrammatici) ci sono montagne di bottiglie vuote. I ragazzi bevono come delle spugne. Sono giovani, non lo reggono. E c’è chi diventa una belva». Come quel giovane che martedì notte, nel bel mezzo di una scazzottata finita a bottigliate, ha spaccato gli specchietti retrovisori delle auto in sosta.
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